Compilation Playing The Indie Game 2004 - Lo-Fi, Pop, Folk

Playing The Indie Game precedente precedente

When everything else is wrong, sing your song. Questo (che potrebbe essere un riferimento voluto a “Everybody Hurts” dei REM e – diciamo – ad un altro centinaio di canzoni) è invece un manifesto poetico talmente stupido e banale da essere verissimo. Il manifesto poetico di una compilation finalmente alternativa e credibile a quella del Festivalbar. Non le solite prugnette di un’etichetta che vuole farsi spazio o le melmose paccottiglie autocelebrative di qualcuno o qualcosa, insomma. E nemmeno un tributo: questo, in un periodo di corsa alle cover, non è proprio cosa da poco.

“Playing the Indie Game” è invero la realizzazione pratica (altresì detta concretizzazione spazio-temporale) del lavoro e dell’ideologia di un’etichetta, la Suiteside di Monica Melissano, più volte citata su queste colonne per la propria bravura ed intraprendenza (dico la Melissano, ma di riflesso anche la Suiteside). Bene. La Nostra (ma anche la Vostra e la Loro) si è messa al pc e al telefono, ha riunito undici band, ha detto loro “metti da parte i tuoi schifosi e fottuti virtuosismi e componimi un pezzo indie pop utilizzando solo strumenti giocattolo”. E ci è definitivamente riuscita.

La compilazione in oggetto è infatti un gioiello. Un ludico, leggero, grazioso, luminosissimo gioiello. All’interno del quale, fra canzoni di artisti stranieri quali Brave Captain, Wilfried* o Kings Of Woolworths (qui con “Dog Cat Game”, il vero pezzo rappresentativo del lotto), spiccano con eccelsi risultati i brani delle nostra italiane band, che – senza modestia e senza litote – non solo non sfigurano, bensì s’innalzano. Primi fra tutti i Pecksniff, che - senza poi discostarsi molto dal loro solito modo di comporre - ci deliziano con “I’m a Sailor”, gemma di folk-pop lo-fi. Poi i Morose, che riescono a colorare della loro genetica malinconia anche un pezzo che nei dettami sarebbe dovuto essere giocoso. E infine i Lo-fi sucks, i quali – non a caso posti in chiusura – compongono una stralunata ninna-nanna, che quando diverrò grande e farò un figlio, gli farò ascoltare carezzandogli le guance.

Io dico che “Playing the Indie Game” è la compilation dell’estate. Definitivamente. Compratela.

---
La recensione Playing The Indie Game di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-07-15 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia