Lillayell Lillayell 2003 - Noise, Indie, Post-Rock

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Per chi li conoscesse, il suono di questi Lillayell si inserisce nello stesso filone dei Miranda, ovvero una sorta di post-rock molto meno diafano e ben più noise ed attivo di quello proposto da gruppi come i Godspeed You Black Emperor! o da band simili. Certo, musica che non a tutti può esser gradita, ma che ai pochi bambini che si perdono tra le sue fronde riesce a regalare maestosi occidenti di fiamme. Brani che ben poco richiamano la cosiddetta 'forma-canzone', voce che saltuariamente spunta solo per ridursi ad essere un altro borbottante strumento in mano al caldo miele sonoro che fluisce dallo stereo.

Vuoti ansiosi, rabbia controllata matematicamente, insomma decisamente non una musica da canticchiare sotto la doccia, ma che ascolto! Questi dischi non possono lasciare indifferenti, sono di quelle cose che difficilmente si può evitare di godere o aborrire, che, se solo lo si permette, possono prendere e portarti dove vogliono, farti tutt’uno con la musica, dettare ogni singola variabile del tuo corpo, pressione, battiti, tensione muscolare. Sono di quelle cose che, se solo ci si distrae, possono alterarti i pensieri, possono dirigerli come un fiume farebbe con una misera barchetta, rendendovi minuti visitatori della vostra stessa mente, passeggeri di un Caronte fronteggiati da panorami nero arancio. E’ una musica che, se solo ci si abbandona, se non la si considera, non la si attende, può davvero farti un buco nel petto, opprimerti e rilasciarti a sua volontà. Dio solo sa quante gabbie riarse di cemento e fuliggine, quanti panorami apocalittici a là Zdzislaw Beksinski potrebbero susseguirsi se solo questa musica fosse più abrasiva, densa, catramosa.

Surrealismo sonoro? La marcia di una formica nella carta vetrata? Il monossido di carbonio che sta saturando la mia casa per colpa del vicino e delle sue castagne?

Di fronte a dischi che riescono ad evocare certe sensazioni non si può che essere felici, felici di poterli vivere. Privilegio (o mancanza?) non da tutti. Maneggiare con cura. Consigliato.

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La recensione Lillayell di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-12 00:00:00

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