We are not pop music Dark age 2016 - Noise, Elettronica, Shoegaze

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Tempi bui per uno shoegaze che fa i conti col lato oscuro

Abbiamo imparato molte volte a fare i conti con il lato oscuro delle cose. Dalle relazioni tra persone, alle dinamiche sul lavoro fino alle mille scelte che tutti noi ci troviamo davanti tutti i giorni, il lato oscuro è sempre lì ad aspettarci: imboccheremo quella, non sempre facile, ma certamente seducente strada anche questa volta? Da qui, da quest'ansia nello scegliere, prende linfa vitale "Dark Age" dei We are not pop music.

Il gruppo, sin a partire dal nome, non le manda certo a dire: rigorosità post-punk, afflati noise ed elettronici ed anche, e soprattutto, uno spirito da guerrigliero metropolitano. In tutto ciò, dicevamo, si muove "Dark Age", un album affilato e teso non come una corda di violino ma come un machete agitato con maestria nella giungla più profonda. "You-evil", la seconda traccia, è sintomatica di questa violenza e possanza e dei suoni ed anche della filosofia del gruppo che ha per base Bologna. Ma è con "Fathers", la quarta ed ultima canzone, che tutto ciò trova pieno compimento. 

Il pezzo parte con un ipnotico ritmo digitale su cui si inseriscono suoni misteriosi e compositi: un piano solitario, una chitarra che arpeggia inquietante ed anche dei bicchieri che vengono rotti da qualcuno di non meglio identificato. Questo senso di indeterminatezza, di fine dei tempi, di apocalisse della società così come la conosciamo è esattamente la serie di sentimenti che vogliono farci suscitare i bolognesi. La voce baritonale, che canta in modo perfettamente marziale e rigoroso, fa poi il resto: nessuno ne uscirà vivo, alcuno avrà scampo, siamo tutti quanti condannati. Infatti, e lo dicono gli stessi We are not pop music, questo loro disco è "modello di bellezza unica, acritica e preconfezionata, di plastica purché eterna"

E per questo motivo, allora, noi tutti siamo immortali. Domani ci sveglieremo ancora e avremo di nuovo davanti la nostra scelta quotidiana: preferisci la buona o la cattiva strada? 

 

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La recensione Dark age di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-27 10:00:00

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