La gioia delle lusinghe La gioia delle lusinghe 2004 - Indie

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Vedi, uno dice le cose, ma poi chissà chi le ascolta. A volte mi chiedo a cosa diamine serva recensire qualcuno che nemmeno ti legge. Che nemmeno ti sente. Che con le tue parole si toglie lo shampoo dai capelli (ma non la forfora). Tu dici: lo fai per te, Carlo; scrivi per te, che ti piace. Ma mi (s)piace: io per me mi masturbo. Solo.

Allora vediamo di capirci qualcosa. Tu hai fatto un demo nel 2002, lo hai chiamato “La Solitudine è Adulta”, ed ora ne hai fatto un altro. Lo hai chiamato come ti chiami tu, “La gioia delle Lusinghe”, e me lo hai fatto pervenire, esattamente come la scorsa volta. Uguale. Prima c’era un mosaico dove i pezzi non si incastravano. Adesso, semplicemente, c’è un mosaico dove a forza di spingere qualche pezzo combacia con un altro. Con fatica, affanno, respirazione spezzata. Ma anche con una perizia non comune, con una certa maturazione, con un certo stile ormai affinato. Ma dico, a che servono in un demo nuovo cinque canzoni identiche al demo vecchio? Post rock italian way, fra Giardini di Mirò e Marlene Kuntz (de “Il Vile”): molti Mogwai e pochissimi Slint. Per il resto, la solita menata dei testi recitati.

Per fortuna ci sono “Prima pioggia” e “La terra sotto i piedi”, due piccoli gioielli embrionali, irrisolti, lasciati lì nell’incertezza degli arrangiamenti e delle scelte stilistiche. Arpeggi full of grace, come direbbe Mr. Buffy, ma suonati male, senza idee vincenti in fase di strutturazione e soprattutto con poca attenzione alle sfumature. Io te lo dico: fare musica non punk senza mettere attenzione alle sfumature è perdere in partenza. Perché tu puoi anche crederti un poeta, un musicista, un giornalista, un artista tout court. Ma poi quando scrivi: “ho parlato giorni e giorni con una figlia illegittima di Dio, e ho capito che a volte l’attrazione provoca paura; ho visto il fondo riflesso nella luna attraversando il sagittario, dove il silenzio è assassino e si può solo morire”, scrivi delle cose pretenziose. E ti masturbi. Esattamente come me.

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La recensione La gioia delle lusinghe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-11-20 00:00:00

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