Tunguska A Glorious Mess 2016 - New-Wave, Britpop, Shoegaze

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Shoegaze potente e muscolare in A Glorious Mess dei Tunguska

Avete presente quando state giocando a qualche RPG e siete indecisi se potenziare la magia, l'abilità alchemica oppure la forza nello sferrare fendenti con la vostra spada? I Tunguska da Forlì, in questo loro "A Glorious Mess" non avrebbero alcun tipo di dubbio: che si impersoni un elfo, un troll o un cavaliere senza macchia, è la potenza la caratteristica su cui puntare. E questo assioma lo si comprende bene sin dalla prima canzone, "Tomorrow's Voice", in cui Nicola Monti alla batteria pesta con tutta la possanza possibile e Gennaro Spaccamonti disintegra persino la roccia con la sua chitarra, usata come un titanico martello. Questa sensazione di shoegaze muscolare e pieno di forza la si ha anche nella seconda traccia, "Everything You Know Is Wrong", 3 minuti e 36 secondi di pura adrenalina dawall of sound, con qualche sforamento nel brit-pop (specialmente nelle sezioni vocali) che non guasta affatto. Il lavoro, prodotto da Paolo Mauri (che ha già collaborato con gli Afterhours e Le Luci Della Centrale Elettrica), è ben fatto, ottimamente missato e si presta anche per più ascolti, segno che il duo di Forlì ha molto da dire e da suonare. 

Certamente, ad un'analisi più approfondita, emergono alcune pecche, figlie soprattutto di un'eccessiva omogenità dell'album, dove le canzoni si distinguono, le une dalle altre, con difficoltà. Tuttavia, proprio per il discorso fatto poc'anzi, ovvero di una filosofia volta alla forza e alla potenza, una carenza in fatto di varietà nelle scelte ci può stare, specialmente se quella forza e potenza viene, come è il caso giustappunto dei Tunguska, riprodotta al massimo livello. Ed ecco allora arrivare, quasi a smentire le più fosche previsioni su un album troppo simile a se stesso, il pezzo numero sei, la bellissima "The Night I Left You Cold". 

Questa canzone è la perla dell'album, un perfetto incastro della potenza muscolare già citata e di un'attitudine brit-pop che ricorda un po' il primo album dei The Last Shadow Puppets. In questa traccia gli orizzonti per i Tunguska si allargano e, dopo un lavoro di oltre un anno in una saletta "scavata sottoterra come un bunker della Seconda Guerra Mondiale", i nostri finalmente escono a rivedere le stelle. Se quest'ampiezza di vedute, di suoni e di suggestioni sarà perseguita  da Gennaro Spaccamonti e da Nicola Monti avremo un nuovo duo shoegaze di grandissimo valore in Italia. 

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La recensione A Glorious Mess di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-04 10:00:00

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