l'Albero Oltre quello che c'è 2016 - Cantautoriale, Psichedelia, Pop rock

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Tra l'Italia e l'Inghilterra non c'è poi tutta questa distanza.

“Rinascere è soffrire, moriamo e rinasciamo tante volte, non siamo mai gli stessi”.
La rinascita artistica (o dovremmo dire, meglio, una delle rinascite) di Andrea Mastropietro, già voce e chitarra dei The Vickers, inizia per sua ammissione con la cover del 2015 di “Nel cuore, nell'anima” di Battisti. Da allora evidentemente lo spirito del cantautore non ha smesso di aleggiare sull'ispirazione di Andrea, che ha dato alla luce un album dove è impossibile non sentire certe reminiscenze: ascoltare, per esempio, la battistianissima “Esci fuori”. 
Ma non c'è solo questo, in un disco che non vuole essere citazionista, e prova sempre a trovare una sua dimensione, fatta di intime riflessioni sulla fatica di vivere, crescere e amare, e di costante ricerca di un suono in equilibrio fra varie suggestioni. Il cantautorato fra anni '60 e '80 (“Dichiarazione” e “Giallo di foglie”) (ma non solo: “Scorri con me” sembra un po' un mash up di Marlene Kuntz e Thegiornalisti) lascia spazio anche alla psichedelia tutta british con cui gioca(va?)no i Vickers, in particolare nella finale, beatlesiana, “Oltre la maschera”.

L'insieme ha una leggerezza di tocco che a tratti rasenta l'evanescenza, ma che dopo qualche ascolto ti resta dentro, come quel dialogo recitato in “Telefonata tra E ed A” (una delle due canzoni scritte da Elettra Sereni), che sembra un po' raccontare la storia del disco, e insieme tutte le nostre storie: quelle di quando decidiamo di far uscire qualcosa che abbiamo nel profondo, e ci fa paura ma alla fine ci diciamo “diamoci all'infinità, perché quello che c'è qui non ci basta”.

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La recensione Oltre quello che c'è di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-24 10:00:00

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