My Own Parasite I Am 2004 - Psichedelia, Post-Rock

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I veneti My Own Parasite hanno già una lunga storia alle spalle sotto il moniker di Notturno Volgare. Dediti a un post-rock dalle dilatazioni cinematiche e dalle fluttuazioni psichedeliche, affermano senza nascondersi il loro amore per le sonorità analogiche. Tra i solchi di questo di cd (parlo di solchi proprio perché la band ci tiene a presentare quest’opera come un immaginario vinile diviso in due facce) si riscontra in maniera evidente il loro amore per i Pink Floyd anni Settanta, ma soprattutto per formazioni americane quali Shellac e Slint. Per rimanere invece in ambito nostrano, si potrebbero tirare in ballo i Verdena del grande sasso o i Giardini di Mirò.

Lo stile compositivo ispirato certo non manca, così come pure l’abilità esecutiva, ma sembra tutto troppo incentrato sulla meccanica e poco sul sentimento. La vacua leziosità di un pezzo come “An.Echo” risulta quasi insopportabile, mentre brani come “Kafka” o “Superman” sprizzano ben più gradevole vivacità strumentale.

I My Own Parasite in passato si sono dedicati abbondantemente alla composizione di colonne sonore per cortometraggi, e questa impronta filmica resta ben salda nel loro retroterra sonoro. Ma qui la pellicola non c’è, e quindi il risultato finale è un po’ più ostico. Bisogna lavorare di immaginazione. Oppure ascoltare “I Am” con delle scene apocalittiche che scorrono sul televisore: l’effetto renderebbe maggior giustizia a questo lavoro.

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La recensione I Am di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-01-02 00:00:00

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