Northpole Faccio tutto domani 1999 - Rock, Pop, Indie

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Non so quanti di voi sappiano del glorioso passato dei Northpole, band attiva ormai da 6 anni e uno dei casi più eclatanti di gruppi 'senza contratto'. Non che i ragazzi di Castelfranco Veneto siano rimasti con le mani in mano, ma penso non capiti tutti i giorni registrare un demotape (Is it too pretentious? del 1994), vincere con quest'opera la rassegna "Ritmi Globali" e poi essere chiamati per aprire i concerti di gruppi quali Come, Gene, Fleshtones e Uzeda.

Come se non bastasse il dj inglese John Peel li chiama a Londra, negli studi della BBC, a registrare le famose session (se non vado errato, nello Stivale prima di loro ci sono riusciti solo la PFM e gli stessi Uzeda). Arrivato il 1997 i nostri registrano Weekender , 5 pezzi cantati in inglese dalla notevole caratura, con gli Smiths nel cuore e l'indie-rock di matrice americana nell'anima.

Seppur coccolati dalla critica, in Italia (guarda un po') ce li siamo cagati in pochi e fra questi non c'era un discografico, anche fra le indipendenti, che volesse puntare seriamente su di loro. Naturalmente il quartetto non si scompone più di tanto, trova la via italiana al proprio 'rock' e adesso esce con un ep di altri 5 pezzi naturalmente superlativo. Se è vero che al Nord-est c'è stato un miracolo, penso che molti si siano sbagliati a pensare che fosse quello economico: Estra, Northpole, Libra, Valentina Dorme, sono band di primissima categoria e (stranamente) il business musicale è ancora distante anni luce, ad esclusione degli Estra, dalla loro proposta.

Nel caso specifico di Faccio tutto domani è piacevole (ri)assaporare quei passaggi sonori classici dei Northpole, anche se stavolta le parole sono scritte in lingua madre. Colpiscono moltissimo le linee di basso, si segnalano le chitarre sospese tra il noise e il pop, è sempre presente la batteria e, per finire, la voce di Paolo Beraldo ha un timbro assolutamente personale. Insomma, il quartetto indovina tutti i pezzi - dal rumorista Prima cosa alla 'sporca' cavalcata di Sport, passando per gli accenti 'à la Supergrass' di Liquidi deluxe, l'andamento smithsiano di Un sonno tranquillo e il pseudo lo-fi disimpegnato di Rover, forse il brano più interessante - e si merita di essere inserito fra le vostre (e le nostre) prime scelte.

Se i fantasmi di proposte 'mtv-oriented' affollano le vostre giornate, "Faccio tutto domani" è il rimedio ideale ai vostri problemi; peccato duri poco meno di 20'.

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La recensione Faccio tutto domani di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-11-06 00:00:00

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