PantareiRadio Buddha2004 - Etnico, Elettronica, Crossover

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Dal Sud Italia guardando a Oriente. E’ un’elettronica genuina, di quella che solo mani esperte sanno rendere tale. L’anima dei Pantarei sta sospesa fra la Calabria e l’India, il dub e il ragga. Il filone dal quale provengono è quello legato ai sincretismi etno-elettronici che hanno reso celebri band quali Agricantus, Nidi D’Arac, Almamegretta. E non è un caso che i nomi citati provengano tutti dal meridione della Penisola, che per sua natura – storica e geografica – è stato, ed è tuttora, un crogiolo dal quale hanno preso vita meticci musicali di straordinario interesse.

Il titolo "Radio Buddha" fa pensare immediatamente a qualche legame con l’India, il quale – pur essendo presente – a mio avviso non è il più forte. Infatti ciò che permea in maggior misura l’opera sono la metrica e la cadenza tipiche della tarantella, caratteristica evidente soprattutto nel cantato che richiama le modulazioni delle filastrocche e tiritere tradizionali. Le liriche sono interamente in calabrese, ma non c’è da preoccuparsi: nel libretto è incluso un piccolo dizionario! Tra i temi trattati ce n’è uno che interessa particolarmente la punta dello stivale e la Sicilia, ovvero la costruzione dell’ormai leggendario ponte sullo Stretto. Solamente chi ha avuto l’occasione di percorrere il tratto calabrese della SA-RC per poi sbarcare in Sicilia può capire quanto "geniale" possa essere l’idea di costruire un ponte megagalattico per collegare due mulattiere. Per non parlare del devastante impatto ambientale. “Ma tu daveru pensi ca’cca’ c’azzicchi sa’turri e ‘tinni’vai? / Focu di paglia, ti scordasti da’ faglia / e u’ movimento di zolla sinni futta da’ folla sinni futta da’ciolla sinni futta i Milano e sinni futta di’tia” (Ma davvero pensi che qua ci metti ‘sta torre e te ne vai? Fuoco di paglia, ti sei scordato la faglia, e il movimento di zolla se ne frega della folla, se ne frega del cazzo, se ne frega di Milano - metonimia per riferirsi ad un noto “abitante” della provincia! -, se ne frega di te”).

A parte la title track che pecca di una estrema radiofonicità che stride col resto dei brani, "Radio Buddha" è un’opera sincera che - seppure non aspira a rivoluzionare i canoni del genere cui appartiene - si distingue per la cura e la piacevolezza di sonorità, arrangiamenti e testi.

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La recensione Radio Buddha di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-03-16 00:00:00

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