Marco Parente Testa, dì cuore 1999 - Sperimentale, Rock, Alternativo

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Usare le parole per definire questo disco è un'impresa incredibile, una di quelleche preferiresti evitare perché rischi di concepire termini che non riuscirannomai a rendere l'enorme, quasi ingombrante, bellezza di quest'album, nonchédell'artista geniale che lo ha pensato e realizzato.

Mi era già parso dicogliere i germi del grande artista con Eppur non basta, l'operaprecedente a questo lavoro e già di uno spessore non indifferente; ma conTesta, dì cuore il musicista dai natali napoletani supera ogniaspettativa, tanto che ogni paragone possibile, per il momento, è quello conOk computer, non tanto per le sonorità, ma per la dote diParente di saper trattare la forma canzone con lo stesso, incredibile,non-sense.

Come già suggerisce il titolo, quest'album è un incontro/scontrotra emozione e ragione - ma anche istinto e razionalità, dissonanza e melodia,reazione e rivoluzione, etc.. C'è insomma un gusto particolarissimo che pervade i45' circa di questo album, tanto da convincersi, volta dopo volta, ascolto dopoascolto, che il 'prodotto' in questione è certamente una delle cose più belle chel'Italia rock ci abbia regalato in questo ventennio.

11 episodi in totale,dall'iniziale Falso movimento fino alla chiusura soffusa di Rampe dislancio, per un disco che riesce ad essere omogeneo nelle intenzioni esplendidamente 'disomogeneo' nei suoni; affascina questa concezione del lo-fi(), della melodia obliqua (Cuore distillato), dei ritmi surreali(Il fascino del perdente), delle parole appena sussurrate (Testa, dìcuore), e insomma di tutto ciò che rende il sound di Parenteassolutamente singolare, anche quando la splendida voce di Cristina Donàimpreziosisce Senza voltarsi, ennesimo cameo in un mare di perle.

Testa, dì cuore è un album che entusiasma, dalla prima all'ultimanota, e rende grazia alle immense capacità di questo 'cavallo di razza' in forza aSonica factory, scuderia che rappresenta un marchio di qualità. In attesa che nonsiano le solite emittenti televisive e non a farvi accorgere di questo capolavoro,vi invitiamo a procurarvi questo 'supporto' per farlo girare infinite volte nelvostro lettore cd. E vi assicuro che sarà piacere infinito...

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La recensione Testa, dì cuore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-11-10 00:00:00

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