Drax SATANA 2018 - Rap

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Per spiegare Satana non basta dire #trapfrancese.

Se c'è una cosa che la trap degli ultimi due anni, alla Sfera Ebbasta, ha davvero sdoganato è la relativa semplicità lirica: non che prima i vari Jesto o Madman del caso non si fossero esibiti su produzioni attuali, è che vi era sempre una certa ricercatezza lirica nelle metriche quanto nelle punchline. Drax, in questo, è assolutamente figlio del suo tempo: i suoi testi sono una scarnificazione essenziale degli argomenti del genere, distorti sotto un'ottica personalissima. Nonostante questo, il modo in cui Drax si racconta nei suoi testi restituisce un'idea di fuga, paranoia e costante pericolo più che credibile; non mancano poi momenti in cui l'io-narrante ammette che "Giova lo sa, e lo sa da tempo". Giova, alter-ego di Drax, è quindi dissociato, distante, in una tensione consapevole, ferma, sicura. Ecco allora che alla fragilità di un ventenne si sostituisce una figura autocelebrativa che, oseremmo dire quasi in modo mistico, sa di avere un piano in mente, qualcosa a cui aggrapparsi e per cui lottare, avere fame. Questo costante logoramento semantico si esprime in una cupezza delle produzioni, tutte ad opera del romano Grindalf, caratterizzate da una serie di bassi profondi e 808 sincopate che accompagnano perfettamente il rapper toscano. 

Tra i momenti più leggeri c'è la paccianiana "Merenda" con Sodaboi (unico featuring del disco), ma è sicuramente nella sua parte centrale che il progetto dà il meglio di sé. Il flow, la delivery e il carisma di Drax sono ad un livello più che competitivo e a confermarlo ci pensa il trittico "Lupo" - "Manaha" - "Satana".
Un breve progetto solista che lascia più che incuriositi per i prossimi passi.

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La recensione SATANA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-01-17 00:00:00

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