Riptiders Vol.1 2018 - Reggae

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La band sarda esordisce con un album in cui il reggae vibra in tutte le sue facce

La Sardegna è da sempre terra fertile per il reggae, e alla ricca scena locale vanno aggiunti adesso anche i Riptiders. Attivo già dal 2012 e con una buona gavetta dal vivo alle spalle, il sestetto di Tempio Pausania ha esordito da qualche mese sulla lunga distanza con “Vol.1”; si tratta di 9 tracce di un reggae moderno in cui troviamo un po’ di tutto, dalle melodie solari e i ritmi uptempo di ska e rocksteady al lovers rock e le sue influenze R&B, passando per le classiche sonorità roots. Una produzione scintillante restituisce bene la varietà di timbri e sonorità, accompagnandoci fin dentro il sound della band tra fiati, echi dub, assoli di chitarra e cori. Ma è la voce morbida di Marco Serra a dirigere lo show per buona parte della tracklist, disegnando melodie orecchiabili che aggiungono ad alcuni brani, soprattutto quelli in quota ska/rocksteady, un deciso retrogusto pop (’Non c’è distanza’). La faccia migliore del disco si mostra però nei passaggi più scuri, in cui riverbera forte il dub (‘DubFerenza’, dub remix de ‘La Differenza’), ma anche il soul e l’R&B più intimo (‘Immobile’ , ‘Tomorrow Never Comes’). Con buona pace della tradizione reggae, probabilmente varrebbe la pena di abbandonare il cantato in lingua inglese (presente in due pezzi), per concentrarsi sulle liriche in italiano, che qui peraltro hanno il pregio di evitare i soliti cliché del genere e virare direttamente su temi più personali o conscious.

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La recensione Vol.1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-03-15 22:03:00

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