Lennard Rubra Paracusie Notturne 2017 - Pop

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Un viaggio psichedelico e distorto come un'allucinazione ipnagogica.

“Splende il sole, Altrove, Dove?”. Già, dove? Ascoltando questo caleidoscopico esordio del musicista romagnolo si viene colti da un senso di disorientamento, quasi che la paracusia voglia causartela lui a forza di riverberi, melodie stranianti e testi che oscillano fra minimalismo e flussi di coscienza. Come in una vertigine ipnagogica, la materia che ci circonda appare ovattata, e ci sembra di fluttuare in un magma sinestetico di onde sonore e luminose, che ci conducono da una Riccione psichedelica di giochi acquatici e luci stroboscopiche ai tropici dark di "Vulvapop", dall'albachiara sotto acido di “L'archetipo di Artemide” all'intervallo psychofunky di “De columnis herculis”.

Quello di Lennard Rubra è un universo strambo, onirico, retrofuturista, affascinante in modo perverso, come i suoni che arrivano distorti quando soffri di paracusia.

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La recensione Paracusie Notturne di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-01-29 09:00:00

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