Profugy Stato Confusionale 2018 - Rock, Pop, Folk

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Un concept album sulla vita: temi di spessore ma difficilmente fruibili...

Uno dei primi passi, quando si pensa di fare un disco, dovrebbe essere quello di pensare al proprio pubblico di riferimento, a chi lo si sta offrendo. Con questa considerazione iniziale si può calibrare il tiro e offrire un prodotto su misura, fruibile e mirato.

Questa è la considerazione iniziale di "Stato Confusionale" dei Profugy. Perché, sebbene l’album abbia la pretesa di affrontare temi alti, come quello della ricerca d’identità e il viaggio nella coscienza (!), e più in generale la vita, incontra come forte ostacolo alla sua diffusione la fruibilità.

Il desiderio, dichiarato nella title track è quello di essere come Pirandello e scrivere novelle come il Fu Mattia Pascal. Affrontando il tema dell’identità il video vede un protagonista spaesato, che sembra cercare, appunto, un’identità. Il nome, “Profugy”, legato a viaggi e con una prospettiva aperta alla scoperta di nuovi mondi, ben si adatta al contesto.

Nonostante una sezione acustica ben arrangiata, con suoni di estrazione cantautorale e folk che si presterebbero a un falò in spiaggia nelle serate estive, che non innovano ma intrattengono per la durata del disco, il lato debole sta nella sua fruibilità in quanto il cantato in napoletano lo rende di più difficile comprensione. Peccato, perché i presupposti per un disco interessante ci sono.

 

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La recensione Stato Confusionale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-07 17:11:51

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