(Olly meets) The Good Fellas s/t 2005 - Rock, Jazz

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Partito dalla volontà di Max Cantù di Bagana Records, “Olly meets The Goodfellas” è un disco anomalo. Innanzitutto per la scelta di unire la (ex) voce di un gruppo punkereccio come gli Shandon, con un complesso che da più di dieci anni si occupa di swing e dintorni, condendoli con un’iconografia italo-americana che riecheggia il film di Scorsese da cui prendono nome. In secondo luogo per la scelta dei pezzi da realizzare, che partono dai Queens of the Stone Age (“No one knows”) per arrivare ai Ramones (“Do you remeber rock’n’roll radio?”), passando per Luigi Tenco (“Vedrai, vedrai”, “Triste sera” e “Cara maestra”).

Proprio “Vedrai, vedrai”, con il suo portato malinconico, è uno dei momenti maggiormente riusciti dell’album, insieme alla sua antitesi, la spensierata “No worries”, e ai fiati di “Whose side are you on?”.

Si tratta di un gioco, di un divertissement intelligentemente nato in piena Bublè-mania, che difficilmente avrà un seguito, ma che, senza dubbio, ha il pregio di essere gradevole in ogni passaggio, nonché vario e multiforme negli arrangiamenti dei pezzi. L’incompatibilità tra i mondi di provenienza dei soggetti che l’hanno realizzato, in conclusione, si rivela essere solo apparente: Olly si cala alla perfezione nel ruolo di crooner e il gruppo conferma quanto di buono fatto ascoltare in precedenza, grazie a credibilità ed energia assolute nel maneggiare swing e affini.

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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2005-06-03 00:00:00

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