Chris Bacon Trilogia 2018 - Lo-Fi, Sperimentale, Ambient

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Enigmatico e inquietante, "Trilogia" è un trionfo della filosofia del togliere e del nascondersi

"Trilogia" di Chris Bacon è quello che si potrebbe definire "un trionfo della filosofia del togliere, un tripudio dei pochi elementi messi in campo e un panegirico di cosa voglia dire fare musica con una manciata di niente". Ecco, sta tutto qui la "grandezza" di questo album, ovvero nella sua irriducibile "piccolezza". Con un amore, smisurato, per Frankie Cosmos (e per il suo modo, unico, di arrangiare brutalmente i pezzi), Chris Bacon realizza un disco enigmatico e, a tratti, inquietante. Si potrebbe dire che l'artista sardo ami giocare a nascondino con l'ascoltatore, in un continuo celarsi alla sua vista, come in "La Notte (M)", un ininterrotto gioco di specchi "a togliere" in cui non si comprende mai bene dove inizi la "vera voce" di Bacon e dove invece termini la sarabanda di citazionismi, spezzoni di film e momenti interlocutori che, letteralmente, affollano anche l'intero album (di per sé piuttosto "scarno" di elementi). Perciò questa scarsità da un lato di riferimenti e dall'altro, al contempo, sovrabbondanza di influenze, rendono veramente difficoltoso l'ascolto di "Trilogia" ma forse era proprio questo il desiderio di Chris Bacon: non rendere le cose facili a chi s'approccia alla sua musica. E allora, se siete disposti a pagare "il fio", il fio di pezzi come "Deserto Rosso", ardui ma interessanti, rischiate davvero di entrare in  contatto con mondo altro rispetto agli ascolti "soliti": non migliore, ma diverso, questo sì, questo è sicuro! 

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La recensione Trilogia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-04-07 08:43:42

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