Capibara Omnia 2018 - Elettronica

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Un disco che esce dagli schemi impegnando l’ascoltatore a misurarsi con un linguaggio da decifrare per entrare in sintonia con questo percorso sonoro.

C’è una velata malinconia che attraversa le diciassette tracce di “Omnia”, il nuovo disco di Capibara, insieme a una tensione che costringe l’ascoltatore a un vago senso di apnea. Nel sollecitare percezioni diverse, il produttore romano ha giocato sui contrasti, trasferendo in musica le anime diverse che fanno parte del suo bagaglio artistico e tessendo una trama che, pur apparendo uniforme, lascia che i differenti elementi restino in rilievo.

La sua forza è proprio questa: in un quadro eclettico che dall’elettronica muove verso il dub, la techno, ma anche la black music e il reggaeton, colpi di scena e lampi di follia spiazzano e seducono, conducendo lungo un percorso poliedrico e originale. "Omnia" è per questo un disco complesso dentro cui cercare stimoli e trovare soluzioni singolari e diversamente contaminate, facendo convivere il gusto per le dissonanze acide e percussive ("Prodigio", "Santa Roma") alla morbidezza quasi lineare delle melodie ("Kojima", "Ultra Pop Love Song"), le direzioni cinematografiche ("Cattivi United") e quelle apparentemente spensierate ("Tsundere", “Asinine”), la sperimentazione ("Ex prodigio", “Wall Maria Asteroid Blues”) e la spinta propulsiva e liberatoria (“Mon Amore”, “Fantino”).

Nella sua ricercatezza, “Omnia” è un disco che esce dagli schemi, impegnando l’ascoltatore a misurarsi con un linguaggio nuovo da decifrare per entrare in completa sintonia con questo percorso sonoro.

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La recensione Omnia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2018-12-10 09:05:00

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