Do Your Thang White Boy - 202 2018 - Rap, Pop, Hip-Hop

White Boy - 202 precedente precedente

L'artista romano ci regala un album interessante che spazia tra sfanculate assortite e intimismo

White Boy (al secolo Cristian Dionisi, classe 1991) torna a calcare la scena del rap underground con l'album "202", uscito lo scorso dicembre per l'etichetta Do Your Thang Records, ben nota tanto agli addetti ai lavori quanto agli estimatori del genere.

Si tratta di un'opera complessa e stratificata, nella quale in più di un'occasione l'artista firma la propria dichiarazione di guerra a cliché e lustrini vari che contraddistinguono il rap commerciale: il brano "Tempura", il terzo in scaletta, è un susseguirsi di sciabolate verbali destinate ai (tanti) colleghi della scena, votati a un'estetica di facciata che maschera la totale assenza di talento. "Cola giù la merda dall'hi-fi, non smentisci mai / Cazzo, quanti dischi fai; un verso a tempo mai?" è il messaggio eloquente di White Boy, che peraltro dimostra di padroneggiare alla grande metrica e rime.

Questa, tuttavia, è solo la punta dell'iceberg: "202" non è solo un concentrato al fulmicotone di ironia e sfanculate assortite (notevole, a tal proposito, il featuring di Pacman XII in "No buono"), ma c'è spazio per episodi più intimisti come "Solo" e "Bad Meets Evil". Quest'ultimo pezzo, in particolare, è una sequenza di rasoiate in rima dove la base detta il ritmo e accresce la tensione. Il sound, in generale, fa il suo sporco lavoro, regalandoci un'ampia gamma di note tra pennellate quasi vapor (l'intro di "Outsider"), tastiere delicate ("Terapia", che si abbandona languidamente a un ritornello pop) e l'inizio stile road movie di "Solo", una delle punte di diamante del disco.

White Boy, che affonda la spada anche sull'ideale medio-borghese - a dire il vero un po' riciclato - di famiglia, con la donna confinata in casa a scartare pannolini, confeziona un piccolo gioiello rap. "202" è un proiettile nella busta indirizzata all'arrivismo biondo platino, ai denti placcati d'oro e a tutto quel mondo che soffoca la genuinità artistica come un muro di gommapiuma. Un'altra tacca di prestigio sul fucile della Do Your Thang.

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La recensione White Boy - 202 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-22 13:09:00

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