Luca Burgalassi On The Other Side Of The Water 2019 - Rock, Blues, Acustico

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Cosa si nasconde al di là dell'acqua? Un disco fatto di dettagli, curato nei particolari, dal folk felpato e melodioso. Lasciatevi condurre dai flutti.

Cosa c’è dall’altra parte dell’acqua? Cosa si nasconde al di là della sponda? Ad un primo ascolto, “On the other side of the water” ci ha fatto rimanere immobili sulla superficie dell’acqua, abbandonati alle lievi oscillazioni dei flutti. Poi abbiamo prestato attenzione ai dettagli. Questo è un disco fatto di finezze, curato nei particolari, e occorre attraversarlo attentamente per scoprire cosa si nasconde oltre il corso dell’acqua. Il paesaggio che si svela è un piccolo miracolo naturale, un incastro di armoniche seducenti: aperture ariose, rallentamenti, spazi vuoti, atmosfere intime, ambienti nascosti dentro sonorità blues, folk, jazz.

Dalla traccia che dà il titolo al disco, passando per “Blues in my mind” fino a “Broken heart blues”, si riconoscono le storie di cantautori in viaggio, pronti a salpare. Una messa in scena di rimpianti, speranze, polvere, resilienza. Ne esce un suono di pathos e languori fino alla fine del nastro, tra consistenze liquide e umide (“May water fall”, “Moving down”), tra malinconie che aggrediscono con grazia quanto più le trame si fanno esili (“Minor and major change”, “Like I never did”).

Ora possiamo dirvi che, dall’altro lato dell’acqua, suona un folk felpato e melodioso. Lasciatevi condurre dai flutti.

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La recensione On The Other Side Of The Water di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-05-29 15:57:12

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