Valentina Alias Ambra Fare la brava non serve a un cazzo 2019 - Cantautoriale, Pop, Pop rock

Fare la brava non serve a un cazzo precedente precedente

E' utile essere buone o cattive ragazze per realizzare un disco rock? Meglio prima interrogarsi sul senso del fare musica

Il concetto di ribellione è qualcosa che appartiene a tutti, è il segnale di un rito di passaggio fondamentale per ogni ragazzo che cresce. Non risulta cosa semplice porsi le corrette domande, trovare risposte sensate al disagio del diventare adulti. Detto questo – i Crepet di turno mi scuseranno – la musica gioca un ruolo fondamentale per affrontare il malessere di giovani alla ricerca della propria identità. Fare musica o ascoltarla è un piano terapeutico contro l’ansia e la paura, risaputo. L’artista di oggi, giovanissima, realizza un album inesperto, ancora timido, sebbene le parole a rappresentarlo risultino piuttosto disinibite; e non si capisce bene se la musica è solo uno sfogo giovanile o la volontà di farne una professione. Prematuro dirlo? Tant’è. L’impulsività direziona i testi; il rock, il pop, l’elettronica la inseguono, finendo, a volte, per rincorrerla a vuoto.

“Introversione” e “contrasto” sono le due tracce che aprono il disco: istinto di fuga da una realtà vuota, lotta contro i propri fantasmi, incomprensioni e paure ma anche slanci e sogni, percorrono un sentiero in cui la musica è più contrasto che introspezione. Seguono aneddoti di “Amori impossibili” per i quali è meglio reagire piuttosto che piangere (“Stronza”). “Asocial”, un’invettiva verso chi costruisce in vetrina la propria identità, lascia il posto a “Fuori controllo” e “Scappare via” che risultano i pezzi migliori dell’album dal punto di vista compositivo, interessanti anche per efficaci passaggi in rima. Chiudono il cerchio “Uguale a te” ed “Estate”, leggeri e freschi come la bella stagione, come la vita a vent’anni nonostante i casini interiori.

Le cattive ragazze, come Valentina Alias Ambra si dichiara, cosa vogliono dalla musica? Utilizzarla come lente per comprendersi, come spinta critica verso la realtà intorno o come posa ribelle perché tale è la natura del rock, va benone, purché non si faccia musica a vanvera.

 

---
La recensione Fare la brava non serve a un cazzo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-05 10:19:26

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia