Poon Zee Poon Zee 2019 - Indie, Alternativo, Pop rock

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Un ottimo esordio dalle tinte pop rock per i Poon Zee

I Poon Zee esordiscono sulla scena musicale con un album omonimo composto da quattordici tracce, scritte interamente dalla band, registrato a casa loro e in alcuni studi tra Roma e Salerno.

Il brano di apertura, "Restless", ci accoglie con basso, batteria e chitarra elettrica, proiettandoci a livello di sonorità nel mondo pop rock degli anni Novanta. La prima cosa che colpisce a livello musicale è la voce del cantante, delicata e allo stesso tempo incisiva, che richiama vagamente quella di Richard Ashcroft, frontman dei The Verve. Interessante e intelligente è poi la costruzione della tracklist dell'album, che vede un alternarsi di canzoni dal ritmo sostenuto (Spirit Sun; Chris'Head; Always Running), a piacevoli e più tranquille ballate ("Bed Of Roses"; "Little Dream"; "Let My Body Slowly Fade Away"), permettendo così all'ascoltatore di arrivare alla fine del disco senza annoiarsi. Così come le dinamiche ritmiche, a variare sono anche i contenuti delle diverse canzoni, in un susseguirsi di parentesi dalle tonalità più scure e malinconiche (capitanate da "Hospital bed" e "Whispering Bodies", con le relative riflessioni attorno alla morte), ad altre più spensierate e allegre.

I Poon Zee ci propongono un disco curato nei minimi dettagli, tanto a livello di produzione, quanto a livello di scrittura ed esecuzione. Una band da tenere sott'occhio!

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La recensione Poon Zee di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-07-20 20:02:42

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