Uzbazur Primordial 2019 - Sperimentale, Dark, Ambient

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A spasso nel tempo con "Primordial" di Uzbazur

"Primordial" è, molto probabilmente, il titolo più giusto per un album del genere. Già perché il lavoro di Uzbazur è esattamente quello che si potrebbe definire come "primordiale". Ascoltando le composizioni dell'artista pisano infatti ci si mette sul serio in cammino per un viaggio attraverso le ere della nostra Terra, in un percorso che, sempre più, ci fa allontanare dal tempo presente e ci getta in un orizzonte più o meno sconosciuto. "Cosmic World", in tal senso, è forse l'esempio più lampante. Con un'impostazione "mentale" che ricorda quella di Teho Teardo (di cui se avete voglia recentemente Simone Stefanini ci ha relegato un ampio focus qui) Uzbazur costruisce una composizione musicale ricchissima di sfaccettature, governata dalla voglia, innanzi tutto, di immergere l'ascoltatore in una dimensione "altra" e poi di accompagnarlo, più o meno per mano, nell'esplorazione di una sorta di "pianeta giurassico" in cui le leggi, le regole e i modi di fare che governano il nostro di mondo non hanno più valore. Siamo certi che, per citare uno dei libri fondamentali per comprendere il contemporaneo, ovvero La Trilogia dell'Area X, se l'essere umano un giorno si trovasse di fronte alla scoperta di un nuovo pianeta proverebbe sensazioni non così dissimili da quelle che noi, in redazione, ad agosto, a Milano, abbiamo provato nell'ascoltare "Primordial": ovvero disorientamento, un pizzico di timore e tanta voglia di esplorarlo sin nel più intimo e nascosto degli anfratti. 

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La recensione Primordial di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-08-05 08:10:55

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