SKILL GEAR Rage Kills 2019 - Rap, Crossover, Nu-Metal

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La risposta alla trap e alla società moderna in salsa nu metal

Leggi "crossover", leggi "rap metal", leggi "Rage Kills" e inizia a pensare che stai per ascoltare una versione italiana dei Rage Against the Machine, con tutte le angosce e prevenzioni del caso. Poi premi play e ti si presentano gli Skill Gear, gruppo romano formato dal rapper Ronin e dal polistrumentista Milo Silvetro, che subito ti fanno pensare che forse devi ascoltarli con più attenzione.

E fai bene, perché "Rage Kills" è un album molto interessante, di quelli che stupiscono e che rendono più avvincente farne una critica. 

L'idea di unire generi metal e rap sta alla base del nu metal che è nipponicamente riportato in copertina, e ovviamente le influenze si sentono nei metodi compositivi degli Skill Gear, ma il rap di scuola italiana di Ronin unito al suo talento nella scrittura rende l'album complessivamente innovativo.

"Rage Kills" si apre con un brano di presentazione con quel pizzico di autocelebrazione tanto caro ai rapper, in cui Ronin ci tiene a rimarcare la sua lontananza dalla moda discografica contemporanea (che il nome d'arte vada a spiegarsi anche da questo punto di vista?) distinguendo chi canta per soldi da chi, come lui, perché ha effettivamente qualcosa da dire. Concetto che tornerà più volte nel disco, in cui la critica alla società e al pensiero consumistico è colonna portante del concept.

Chi scrive non è un esperto fruitore di musica rap quindi non si andrà a commentare il flow o altre caratteristiche tecniche che comunque sembrano di buona fattura, ma i testi scritti da Ronin portano con sé una profondità e una cultura citazionista che non possono lasciare indifferenti. Per quanto in alcuni punti la citazione sia alquanto (e anche giustamente in fondo) palese, in altri stupisce e colpisce, e l'esempio migliore lo si ha nelle note finali. Il penultimo brano, "Tyler Durden", è una citazione già dal titolo che rimanda al personaggio di Brad Pitt in "Fight Club", ma all'interno si trovano diverse frasi che fanno suonare i campanelli del "questa l'ho capita!". Sono usati perfettamente i rimandi particolarmente culturali, forse inattesi e per questo ancora più forti, alle opere di Pier Paolo Pasolini: la nota coprofaga in "Tyler Durden" può non fare andare subito con la mente a "Salò", ma quando si vede il titolo del brano seguente, "Petrolio", per induzione sembra dimostrato il riferimento.

L'arrangiamento di Milo Silvetro, insieme alla batteria di Valerio Mondelli e alle seconde voci femminili di Monia Steri, tiene alto il livello portando avanti il binomio rap/metal senza che nessuno dei due trascini l'altro. Differenziato, ben strutturato sia nel seguire i cambi di velocità e ritmi vocali sia nello scandire i sincopati e l'atmosfera dei singoli brani.

"Rage Kills" è un buon album, tanto più che è d'esordio, che dimostra che c'è sempre un modo per dire quello che si ha il bisogno di dire portando anche qualità, e anche riprendendo generi ormai vecchi di vent'anni che se amati al punto giusto possono ancora dare qualcosa.

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La recensione Rage Kills di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-20 17:29:21

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