La Nera Cantoria L'occhio Sinistro Di Dio 2019 - Progressive, Folk, Etnico

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Nasce come romanzo, evolve come un album cupo dalle sonorità prog-folk. La musica cattura più delle parole.

L’album di oggi ha un titolo minaccioso, e ancora più inquietante è la copertina nera del disco in cui un individuo viene rappresentato con l’occhio bendato e un cappio intorno al collo. “L’occhio sinistro di Dio” suona già come un tormento dell’anima che cerca pace tra ombre infernali e, in effetti, la Nera Cantoria compone canzoni per spiriti funesti, in discesa verso gli Inferi. Il paesaggio cupo e le architetture oscure provengono dal romanzo che porta lo stesso titolo del disco: si tratta di un’opera letteraria esoterica, pulp e di genere crime poi evoluta in prodotto musicale. Cosa potrebbe spingere il lettore ad ascoltare il disco? Solo gli amanti di storie da bosco delle streghe vedrebbero soddisfatte le loro aspettative?

Di fronte alla cupa intensità dei testi, la trama musicale appare più solare e meno claustrofobica, speranzosa di trovare via di scampo dalla morsa della macchina infernale. Interessanti i passaggi folk, country e prog dei pezzi. “Vergine delle lame” è una sorta di richiesta di perdono a chi deve farsi giustizia da solo usando la violenza; “Quattro regole” è un codice d’onore da rispettare per vendicare sopraffazioni, affilando la propria anima come arma tagliente e distruttiva. Il cuore di un guerriero sta dentro ad uno spirito torbido che possiede quel demone interiore di cui liberarsi (“Impiccato”; “Anima nera”). Non c’è spazio per le parole in “Remigio il randagio” dove la musica prende il sopravvento sui testi. Il folk di Mannarino e di Branduardi si affaccia ne “Il circolo della fraterna amicizia” e ne “Il cerchio di piatto” dove la morte viene descritta come giudice supremo di ogni esistenza. De Andrè compare qua e là nel pathos intimista di “Padova”; “Il patto” si presenta come pezzo country, in bilico tra esoterismo e mistero. Il disco si spegne e muore con “Cupio dissolvi”.

L’album di oggi arriva come una sorta di voce fantasma, quasi fosse il subconscio dell’individuo della copertina a parlare; ma sembra farlo con fatica, poiché strozzato dai demoni che lo tormentano. Unico conforto le sonorità.

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La recensione L'occhio Sinistro Di Dio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-28 16:57:00

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