VASH DEMOns 2019 - Rock, Indie, Garage

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Immaginatevi Josh Homme alle guida degli Strokes.

Come ho già detto più volte, provo non so quale impulso feticistico verso i power duo, mi attraggono a distanza, come una goccia di sangue dispersa nel mare attrae lo squalo, incuriosito, ancor prima di conoscere la reale entità della preda.

I Vash sono una band di Seregno, cittadina dispersa nella stessa Brianza Bene dalla quale, all’incirca, proviene anche il sottoscritto. Per quel che mi riguarda, potrei persino averli già ascoltati all’Honky Tonky o al Tambourine (sotto altre spoglie). Riccardo Citterio (voce e chitarra) ed Elena Viganò (cori e batteria) ad un primo impatto non possono che ricordarci i White Stripes. “DEMOns”, il loro primo ep ufficiale, è un piccolo condensato di tutto ciò che mi piaceva ascoltare da adolescente racchiuso in appena quattro tracce.

E pochi gruppi riescono ad arrivare allo stomaco della mia generazione come gli Strokes, seppur rielaborati mediante parametri più moderni con la stessa maestria con la quale un grande chef riesegue una ricetta tradizionale. Una versione, se così si può dire, sotto steroidi della compagine newyorkese, pompata: provate ad immaginarvi Josh Homme nel ruolo di Casablancas. Un pizzico di brit pop nella sua versione più muscolare e cafona, alla Kaiser Chiefs, ed un tocco di acidità moderna alla Royal Blood. Il gioco è fatto.

“ DEMOns”guarda all’Inghilterra, all’America dei primi 2000, con lo stesso sguardo con cui mi rivolgo ai trequartisti che militavano nelle serie A in quegli stessi anni, con la malinconia di una giovinezza ormai, almeno in parte, perduta. Forse un’era del genere non si ripeterà più, ma Dischi così ci riempiono l’animo.

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La recensione DEMOns di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-09-24 16:54:00

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