zugabe sow the wind 2019 - Strumentale, Post-Rock, Ambient

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Gli Zugabe con "Sow the Wind" si confermano un solido perno del post-rock nostrano

In certe occasioni le recensioni si scrivono, letteralmente, da sole. Per "Sow the Wind" il nuovo album degli Zugabe è andata esattamente così. Già perché la band di Verona ha realizzato un disco davvero ben fatto, contraddistinto da un post-rock "di maniera", sì ma connotato da un'esecuzione musicale praticamente perfetta e anche un certo qual grado di ispirazione artistica non così comune, almeno nel panorama nostrano. Esempio principale di questo ottimo lavoro è la quinta traccia, il pezzo finale, ovvero "The Seed". Abbiamo deciso di parlare proprio di The Seed un po' perché è la canzone che maggiormente ci è piaciuta e un po' perché, come abbiamo sostenuto prima, può essere considerata la canzone-manifesto dell'intero disco. Infatti qui le spire di post-rock venate di ambient-noise e musica sperimentale dei veronesi vengono espresse al massimo grado, conducendo quasi per mano l'ascoltatore in un mondo fatto di riverberi, cieli immensi e orizzonti praticamente infiniti. Una musica insomma decisamente atmosferica, magari un poco fredda ma, trattandosi di post-rock va decisamente bene così. Anche il resto dell'album è, intendiamoci, di ottimo livello, forse solo l'inizio è, come dire, un poco in sordina rispetto alla bontà degli altri pezzi. Il lavoro dei veronesi è un gran bel lavoro che conferma come, specie in Italia, il post-rock non sia mai veramente passato di moda. 

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La recensione sow the wind di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-11-06 08:06:00

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