KlinkerLa Nascita2018 - Rock

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Istrionici ma interessanti, rock, caparezziani

Negli ultimi anni, in pagine come Hipster Democratici (pagine che tra l’altro seguo con grande piacere) viene combattuta una crociata contro Caparezza, in merito a non so bene quale ragione. Francamente, non seguo il Frank Zappa di Molfetta da almeno 3 album ma, ad essere sincero, da pischello mi sono scassato anche un paio di concerti. Spettacoli notevoli per la cronaca. Ora, forse è vero che Caparezza è un po’ inflazionato come l’artista intelligente per l’utenza media, ma bisogna rendergliene atto, in momenti di totale assenza musicale, “Abiura di me” e “Vengo dalla luna” sono state una delle espressioni rock migliori di quegli anni.

Giulio Fabbri(voce), Francesco Dalmonte (basso), Kevin Raggi (chitarra) e Riccardo Ravaioli (batteria), sono I Klinker una giovane band forlivese. Il loro primo ep, giustamente intitolato “La nascita”, si apre con “Non mi inginocchio più”, un brano quasi combat rap, la crasi tra il già citato rapper pugliese e Frankie Hi Nrg. Posta così sembra dovreste aspettarvi un disco hip-hop, sbagliato, i Klinker proseguono la direzione crossover già intrapresa da Caparezza reinterpretandola in chiave espressamente rock, passando dai momenti più punk di “Vicinanze parallele” a “La tua scelta”, a tutti gli effetti, un pezzo funky.

Istrionici ma interessanti.

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La recensione La Nascita di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2019-10-31 23:43:00

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