Roberto Esposito I Mari della Luna 2019 - Jazz

I Mari della Luna precedente precedente

Ciascuna traccia è un inno ai "Mari della luna" e una perfetta interpretazione di stati d'animo universali

Non è sempre facile approcciarsi ad album strumentali. Specialmente quando si tratta di lavori che si pongono come prima sfida quella della novità. 

Quando però ci si trova di fronte a opere come I mari della luna, terzo disco di Roberto Esposito, il ruolo di chi ascolta diventa semplice ed estremamente piacevole. Si tratta di dieci tracce che fanno propri generi quali il jazz e la musica classica, qui sapientemente elaborati per mettere in musica ciò che a Neil Armstrong fu concesso toccare oltre cinquan'anni fa, durante il primo allunaggio: la superficie della luna.

"Mare Nectaris" è una open track degna di questo compito: sa penetrare l'orecchio di chi ascolta con una tale fluidità che difficilmente si riuscirebbe a interromperla prima di ascoltare le successive. Un'ottima introduzione al tema e un'azzeccatissima trama armonica capaci di creare l'atmosfera giusta all'inizio dell'album.

Ogni traccia è dedicata a ciascuno dei "mari" (le macchie scure, visibili a volte anche ad occhio nudo) che compongono la superficie del satellite naturale della terra. "Mare Crisium", letteralmente "delle crisi", ha un andamento ritmico e timbrico che rispecchia appieno quell'insieme di sensazioni dissonanti tipiche di una mente in stato di crisi, appunto.

Seguendo dunque lo stesso filo rosso interpretativo che caratterizza ciascuna composizione, "Lacus Somniorum" (lett. lago dei sogni), "Mare Imbrium" (lett. mare delle piogge) e "Mare Tranquillitatis" (lett. mare della tranquillità) raccolgono e interpretano efficacemente in musica le immagini e le sensazioni cui il titolo evoca. "Sinus Roris", "Mare Ingenii" e "Mare Insularum" mettono in luce, oltre al sapiente pianoforte di Esposito, anche le preziose collaborazioni di cui si serve in questo suo terzo disco. Ovvero quelle di Dario Congedo  alle percussioni, di Federico Pecoraro al basso, di Dionisia Cassiano, Valentina Negro, Maria Domenica Siciliano ai cori e di molte altre.

In definitiva, I mari della luna è un album certamente non pop, capace tuttavia di ammaliare anche gli ascoltatori meno avvezzi al jazz e alla classica. 

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La recensione I Mari della Luna di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-01-15 12:41:47

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