Daniele Paganelli d. diario di una voce distorta 2020 - Psichedelia, Folk, Rock d'autore

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Teatro e istinto, rock e morbidezze assortite nell’esordio solista di Daniele Paganelli.

Cantante, attore, studi sulla voce, sul movimento corporeo ed esperienze teatrali come se piovesse finiti dritti tra le pagine del suo curriculum vitae. Prima gli Stop?, un’esperienza istruttiva e formativa, due album e un demo pubblicati tra il 2002 e il 2012, poi la decisione di mettersi in proprio. E tirare fuori “D. Diario di una voce distorta”.

Il primo lavoro da solista di Daniele Paganelli rappresenta la continuazione del monologo teatrale “Anatomia del silenzio”, è composto da un album (“D”) e da un libro fotografico-poetico (“Diario di una voce distorta”). Due progetti paralleli, uno figlio dell’altro, inscindibili, legati, complementari. Che arrivano a riassumere una sorta di autobiografia, quasi una confessione laica. Riassunta in un disco impetuoso e delicato al tempo stesso. Pugni e carezze, cicatrici e rinascite, poesie da smontare e rimontare, chitarre in primo piano a bilanciare storie sofferte e dense di pathos. Nel cui fluire trovano spazio tracce di Afterhours, Marlene Kuntz, qualche spruzzata di Radiohead (citati nel finale), un pizzico di Jeff Buckley e di grunge, accenni di feed-back che non guastano mai. Tra tali e tante asprezze fanno capolino momenti più morbidi: l’acustica “Murales con nuove labbra”, la lenta “Per curare te”, gli affascinanti esperimenti vocali di “Scritti di fiato”, oltre a tre recitativi.

In cabina di regia, Michele Zanni (già al lavoro con Umberto Maria Giardini e Bugo), tira fuori il meglio dal cantautore modenese, bravo a diversificare intimismo e rabbia, teatralità e istinto, agevolato, oltre che da una band preparata e in tiro, dai fiati (sax e clarinetto) di Achille Succi (jazzista con alle spalle collaborazioni a fianco di Uri Caine e Giorgio Gaslini, tra i tanti) e dalle voci di Simona Rae, Viviana Cappelli e Benedetta Copeta. Un disco ricco di personalità e di idee che non lascerà indifferente chi vuole andare oltre al becero ritornello pop di ordinanza.

 

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La recensione d. diario di una voce distorta di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-08 00:29:00

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