Don Karate Don Karate 2020 - Jazz, Hip-Hop, Elettronica

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Un disco prezioso che racconta favole surreali disquisendo con suoni e ritmi e stratificando le suggestioni fino a formare ali per volare

Come per Dalì le aragoste diventavano telefoni o le labbra dell’attrice Mae West diventavano sofà, così per il batterista e compositore Stefano Tamborrino aka Don Karate i pattern trip-hop si fanno chillout, le frasi melodiche dall’afflato lounge si confondono con l’hip hop e l’elettronica si finge retrò ma diventa piuttosto futurista, reggendosi sempre in bilico sul lungo filo del jazz senza mai cadere nel vuoto. Numerosi sono insomma i riferimenti che prendono vita e si trasformano al tocco (di bacchetta ma anche di synth e vocale) del nostro. A confermarlo giunge questo secondo ed eponimo lavoro sulla lunga distanza dell’artista fiorentino, che dopo “I dance to the silence” (pubblicato su audiocassetta) torna a raccontare favole surreali disquisendo liberamente con suoni e ritmi e stratificando le suggestioni fino a formare le ali che trasportano queste musiche sempre più in alto.

Avvalendosi ancora una volta del prezioso contributo di due nomi di spicco del jazz internazionale come Pasquale Mirra al vibrafono e synth e Francesco Ponticelli al basso e altri synth, “Don Karate” raccoglie otto brani che rifuggono le etichette con naturalezza, facendo dell’improvvisazione un concetto spirituale e del virtuosismo un tratto somatico mai ostentato. I tre si misurano infatti con ambiti e pensieri musicali eterogenei mantenendo sempre uno stile genuino e forte, che rimane fedele a se stesso pur adagiandosi su tematiche differenti senza paura di contaminare e mescolare le carte, anzi provando un evidente piacere nel farlo.

Un disco prezioso.

 

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La recensione Don Karate di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-03-04 20:12:00

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