Back One Out Reborn 2020 - Rock, Punk, Metal

Reborn precedente precedente

Quarto disco della band livornese Back One Out, a sette anni dalla pubblicazione dell'ultimo LP

Eccoli qui. Dopo 14 anni dal primo disco “Helpless”, e sette dal loro terzo cd, esce il quarto lavoro dei Back One Out, dal titolo perentorio: Reborn.
A farla da padrone sono quelli che ormai da 4 album costituiscono i punti di forza della band livornese: un suono potente che accompagna melodie orecchiabili ed accessibili.
Le sonorità sono quelle che ci hanno insegnato ad apprezzarli, anche se i componenti della band non sono più, fatta eccezione per il batterista, quelli del primo disco. Quindi si tratta, a tutti gli effetti di una rinascita. Da qui il nome dell'LP, “reborn”.

La batteria suona veloce e potente, il giro è spesso incalzante, e il ruolo che riveste è senz'altro centrale in moltissimi brani. Ancor più che gli altri, questo album è difficilmente circoscrivibile ad un genere solo. Suona ibrido, figlio di tutte le sonorità che la band non ha mai tenuto nascosto. Già dal nome, che - lo ricordiamo – è una brano dei Lagwagon: della scena punk rock californiana i Back One Out hanno preso tanto, ma sono sempre riusciti, in particolare in questo ultimo disco ad aggiungere quel tocco di personalità che fa dei loro brani qualcosa di unico.

Le influenze arrivano dal new metal e dall'hard rock, che porta sostanza ma che non toglie quel tocco punk rock / power pop che li caratterizza da ormai parecchi anni. 
Reborn è un disco solido, ben suonato e ben arrangiato, e riscuoterà sicuramente successo tra gli aficionados del monocorda ma, grazie all'orecchiabilità del cantato e alla solidità della strumentale, saprà spingersi anche verso altri target di pubblico.

---
La recensione Reborn di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-02-26 19:30:22

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia