edoardo nave poche cose ma brutte 2020 - Lo-Fi, Sperimentale, Elettronica

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Edoardo Nave - Poche cose ma brutte

Poche cose ma brutte è il titolo del primo disco di Edoardo Nave, cantautore cresciuto con l'hip hop, il jazz e la pianola.

Il suo album d'esordio è composto da dieci tracce che sperimentano l'elettronica all'interno di un'infinità di generi e contaminazioni. "Piano mansardato" è una sorta di brano elettro-jazz nonché uno dei pochissimi episodi apparentemente normali di questo lavoro. Parecchie altre tracce si soffermano infatti sulla sperimentazione sonora e testuale: "lascialo qua un sacco" è un brano con forti sfumature hip hop e dalla lunghezza irrisoria, una sorta di metafora punk hardcore ma in chiave jazz (appena un minuto di durata). Così, tra sperimentazioni da poco meno di sessanta secondi e follie varie, si arriva all'altro singolo del disco (già presente su Spotify) intitolato "ho capito tipo pochissimo", altra pazzia ma stavolta con più elettronica alla Cosmo, con le dovute distanze ovviamente.

Insomma, Poche cose ma brutte è un disco abbastanza assurdo e a tratti non-sense, ma non c'è il minimo dubbio che sia tutto assolutamente voluto. Disomogeneo, disconnesso, fuori di logica, minimale a livello sia sonoro che verbale ("Non so parlare"). in sintesi, siamo di fronte ad un lavoro dall'ambivalenza assoluta: un capolavoro o una follia totale? Entrambe o nessuna, pura schizofrenia artistica.

Alla fine ci piace.

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La recensione poche cose ma brutte di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-04-14 08:33:13

COMMENTI (4)

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  • edoardonave 4 anni fa Rispondi

    @B.Bruno Grazie davvero per le belle parole, inaspettatissime. Ho sinceramente apprezzato tanto!

  • B.Bruno 4 anni fa Rispondi

    Buongiorno a tutti.
    Un artista interessantissimo. Da apprezzare il modo in cui la voce si sposa perfettamente alla melodia elettropop. Mi ritrovo a salterellare in atmosfere che spaziano dai primi anni '90 italiani ai suoni strabilianti degli anni '80 dei locali disco di Manatthan, quelli che lanciavano le hit di alta classifica fino a mezzanotte e poi lasciavano spazio ai dischi più concept fino al primo sorgere del sole. Il tutto in una veste molto attuale. A tal proposito devo riconoscere una produzione impeccabile. Consiglio l'ascolto a chi sta cercando qualcosa di inusuale.

  • crazy_beer 4 anni fa Rispondi

    genio, un sacco pieno di genio. In mansarda. No ma rega, chevvelodicoaffa. Consigli per apprezzarlo? aprire il/lo/la cuore/spirito/mente oltre che alle orecchie. SPAKKA

  • andreadaimola 4 anni fa Rispondi

    E' un grande schizofrenico fasullo, preparatissimo musicalmente. Un genio avanti di 8 anni e mezzo, almeno.