Unwelcome The Swedish Files 2020 - Crossover, Nu-Metal, Post-Rock

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Versione originale di Indipendent Worm Song degli Unwelcome, prodotta da Eskil Lövstrom

Al culmine dell'imperscrutabile curva di attenzione mediatica e di pubblico verso nu-metal, crossover e post-grunge, verso la fine degli anni '90, gli Unwelcome erano un gruppo molto promettente della provincia di Cuneo.
Così promettente da meritarsi le attenzioni di una casa discografica internazionale, la canadese Attack Records, che negli anni '70 pubblicò alcuni tra i dischi più importanti nella storia della musica reggae, tra i quali quelli di Gregory Isaacs.
Purtroppo per gli Unwelcome però la label ebbe dei problemi che impedirono la pubblicazione del disco, Indipendent Worm Song, quando era già pronto.
Questo probabilmente fece perdere agli Unwelcome l'appuntamento con la Storia e il momento magico del nu-metal iniziò ad affievolirsi. Il disco venne pubblicato solo nel 2001 con un'altra casa discografica.
The swedish files è la prima versione, finora inedita, di questo loro primo album ed è stata mixata e prodotta da Eskil Lövstrom (produttere svedese di fama internazionale, che tra le altre cose ha prodotto quel capolavoro che è The Shape Of Punk To Come dei Refused).
Sono due varianti molto diverse delle stesse canzoni, per sonorità e per atteggiamento: questa è una versione in cui il suono appare più crudo, e in cui la band opta per delle sonorità più essenziali.
Nell'intro di How to make $ si sentono dei suoni di chitarra graffiati che nel disco del 2001 scompaiono, ma che conferiscono all'originale un'aria più sperimentale, un tocco di sci-fi e un attitudine più punk.
L'arrangiamento di Tell a number del 2001 ricorda molto Follow your leader dei Korn, disco che vede la luce nel 1998 e che sicuramente influenza la scena italiana. Mentre la sua controparte svedese è molto diversa, ha un suono più essenziale e delle sonorità più acide.
Più in generale il suono di The Swedish Files appare meno strutturato di Indipendent Worm Song, ma assume un fascino diverso rispetto a quest'ultimo, decisamente più verso il punk.
In entrambe le versioni questo disco colpisce, carica e cattura l'attenzione. The swedish files è sicuramente un regalo gradito, che propone un punto di vista nuovo su di una band da seguire con enorme attenzione, in grado di proporre un suono davvero interessante.

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La recensione The Swedish Files di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-19 20:59:00

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