Luca Vinter Things are not that bad 2020 - Rock, Folk, Acustico

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Sfumature più rock per le nuove pagine del diario segreto del cantautore piemontese che traduce in musica i propri ricordi e pensieri

Sono passati circa 8 anni da quando Luca Vinter ha pubblicato il suo primo EP interamente a suo nome, “It’s time to go”, nato dalla voglia di sperimentare sonorità acustiche, intime e personali, dopo aver viaggiato lungo i generi più disparati con le diverse formazioni con cui ha collaborato e collabora. Dopo tutto questo tempo lo stile del cantautore piemontese ha deviato di pochissimo la sua rotta, ispessendo più che altro lo strato ruvido che ricopre l’anima morbida e malinconica delle composizioni e dando quindi a questo nuovo EP, “Things are not that bad”, un impatto rock maggiormente evidente, che accompagna tutti i brani ma che raggiunge l’apice in pezzi come l’iniziale “My memories” e l’energica “Old man”.

Gli arrangiamenti continuano sempre a guardare indietro nel tempo, girando soprattutto intorno al cantautorato rock a cavallo tra gli anni 90 e i primi anni del nuovo millennio, dalle sfumature più introspettive di “I will follow you” e “Where would you be now?” fino a quelle solo leggermente più ritmate di “Scorn”. Tanto la scrittura quanto le vesti che abbigliano le canzoni non brillano per originalità ma trasportano comunque l’ascoltatore in un dolce navigar tra le emozioni, ritirando i remi soprattutto in vista delle delicate onde dei ricordi e facendo di questo disco un piccolo diario segreto tradotto in musica.

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La recensione Things are not that bad di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-05-12 10:34:50

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