structure mindscore 2020 - Elettronica, Alternativo, Post-Rock

mindscore precedente precedente

Il primo LP solista di Stefano Giovannardi dopo più di 30 anni spesi a sperimentare le diverse sfumature della musica tra band e collaborazioni

Stefano Giovannardi è un artista che non si stanca mai di sperimentare e, pur facendo altro nella vita (è biologo, ricercatore e docente), si dedica con continuità alla musica sin dagli anni 80, collaborando tra l’altro con professionisti del calibro di Cesare Malfatti e Alex Cremonesi. Di recente l’avevamo apprezzato nel lavoro a quattro mani con Luca Lezziero, ovvero il progetto “due”, oggi invece lo troviamo con “mindscore”, il primo lavoro su lunga distanza sfornato con il suo nuovo moniker, structure.

In queste dieci tracce l’artista lombardo riassume perfettamente il suo percorso artistico e umano, mescolando visioni e riflessioni mature sulla vita, un oceano d’elettronica, tanta esperienza e un retrogusto à la La Crus che pervade soprattutto le linee melodiche asciutte eppur sensuali e sublima il tutto con una spruzzata d’eleganza.

“Mindscore” è quindi un concentrato di elettronica ma forgiato meticolosamente con un approccio che si potrebbe definire analogico, non soltanto a livello di scrittura, con le linee vocali intime e quasi confidenziali che vanno ad ammorbidire e smussare gli spigoli elettronici, ma anche a livello di scelta dei suoni e dei timbri delle basi strumentali, con decise incursioni delle chitarre che traportano le scene di matrice elettro-pop dentro panorami affini al post-rock in chiave futuristica.

Un album ragionatissimo e perfettamente “strutturato” (e con l’alias scelto da Giovannardi non ci si poteva aspettare altro) forse dal cantato un po’ monocorde ma complessivamente mai monotono e anzi piuttosto ipnotico e ricco di sfumature.

---
La recensione mindscore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-07-03 11:39:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia