Flowdumal Vabbè Però 2020 - Pop, Electro, Urban

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Disco coraggioso e menefreghista: Flowdumal esprime la gioventù con la giusta dose di follia.

Prima prova discografica per l'artista romano classe '96 Flowdumal: l'extended play “Vabbè però” raccoglie le prime composizioni inedite prodotte con Meiden e curate, in postproduzione, da Nom.

Sono cinque canzoni la cui attitudine cruda, come spiegato direttamente dall'artista, assume contorni eterogenei commistionando canzone d'autore, elettronica, rock e pop. L'ascolto infatti si presenta con un orizzonte abbastanza ampio, difficile cercare punti di riferimento e forse anche superfluo ostinarsi nel provare a fissarli: Flowdumal va metabolizzato così, trattando ogni traccia come episodio autoconclusivo di una storia raccontata nel tempo necessario, senza spenderci un secondo di più o uno di meno. Naturale conseguenza di questa impostazione, brani che toccano i novanta secondi ed altri di quasi quattro minuti: manifesto artistico libero, punk nell'attitudine e orgogliosamente menefreghista dei tecnicismi.

Come approccio mentale il riferimento più immediato è Achille Lauro: penso possa essere un buon obiettivo da raggiungere per Flowdumal cercare di sviluppare la propria arte secondo questa linea. L'attuale lavoro non è esente da difetti, necessita di maggiore cura nei dettagli e nelle produzioni, ma per essere una prima esperienza senza spinte forti alle spalle può andare più che bene così.

Anche perché il cuore pulsante del disco, “Soledinotte” e la title-track “Vabbè Però” (feat. Decrow) funziona molto bene ed è un utile punto per (ri)partire.

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La recensione Vabbè Però di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-06-15 03:00:58

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