Piero Del Prete My Soul 2020 - Strumentale, Jazz, Lounge

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Colori latini e melodie smooth jazz nel nuovo album del chitarrista partenopeo

Il nome di Piero Del Prete potrebbe non dirvi molto, ma può darsi che abbiate ascoltato qualcuna delle cover strumentali smooth jazz di classici della canzone italiana o internazionale che rilascia ormai dagli anni ‘90; quando, diciamolo, un certo tipo di cover strumentali non era ancora inflazionate come oggi. Negli ultimi anni, il chitarrista napoletano si propone più che altro come autore di canzoni e compositore smooth jazz. ‘My Soul’ è appunto il suo ultimo disco di inediti, dove confluiscono un po’ tutti i suoi filoni produttivi: un paio di cover, due canzoni, cinque strumentali smooth jazz. Soprattutto, convergono e si mescolano i diversi suoni: il funk e la fusion, le influenze tropical-mediterranee, dalla bossa nova (Sunday Bossa) alla musica partenopea (Weekend in Naples, Remember me (Nun me scurdà)), i classici rivisitati del pop, dell’easy listening (This Guy’s in Love With You di Herp Albert) e del jazz (una Summertime funk e chitarristica) Protagonista indiscussa la chitarra di Piero, il fraseggio e il suono sulle orme di George Benson e Pat Metheny, ma anche sui sentieri latini di una certa produzione di Carlos Santana. In realtà sarebbe limitante dipingere ‘My Soul’ come un album di chitarra solista, mentre in diverse composizione l’arrangiamento lascia spazio al protagonismo di ottoni e tastiere (Blue Seven, My Soul), con un dinamismo e un gioco di voci che nei momenti migliori può superare facilmente qualunque preconcetto sullo smooth jazz come genere “da sottofondo”.

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La recensione My Soul di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2020-08-30 21:20:00

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