DROVAG TOXIN 2021 - Rock, Pop, Elettronica

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Nei brani di questo one-man band elettronico anche le faccende domestiche creano un intenso universo sintetico

Non si parla mai abbastanza di tutti i bravi musicisti che durante la pandemia di Covid-19 non hanno potuto suonare a causa dei concerti fermi per più di un anno. Per fortuna la gran parte di loro non si è arresa e ne ha approfittato per realizzare comunque produzioni, anche fatte in casa. Ad esempio Alessandro Vagnoni in arte Drovag ha ripreso in mano canzoni composte oltre 20 anni fa con l'amico Manuel Coccia, per riscriverle, registrarle in pieno lockdown 2020 e farle diventare il suo secondo album solista dal titolo "Toxin".

Alessandro infatti è un polistrumentista marchigiano (Bologna Violenta, Ronin, Bushi, Empty Set): è un batterista, un chitarrista, e molto altro; per questo, nei brani che ha realizzato e cantato tutto da solo (batteria elettronica, campionamenti, tastiere, basso, chitarre, voce e cori) la ritmica è centrale ed è l'elemento che li rende così mossi e dinamici, pur rispettando la forma canzone ("So Hard", "Surface"). Dalle tracce emergono diverse influenze e sfumature: "Cinéma Vérité" e "Dress Code" hanno un'introduzione quasi sinfonica, seppure distorta e rielaborata, per poi trasformarsi in pezzi dal piglio electro-rock. Nell'immaginario di Drovag d'altra parte anche le faccende domestiche possono creare un intenso universo sintetico ("Housekeeping"). Pur raccontando momenti e sensazioni scaturite da un periodo di difficoltà e restrizioni, quelle vissute e condivise da tutti, il disco mantiene perlopiù una dimensione pop che soltanto in qualche tratto assume connotazioni oscure e dark, come nella traccia strumentale in climax "Her last meal" e poi in "Put yourself Aside", mentre "Toxin" è caratterizzata da giochi orientaleggianti e dal Sax tenore dell'ospite Sergio Pomante. La chiusura dell'album è affidata alle visioni di "Voices" e "Shutter".

L'autore è un one-man band elettronico di Porto San Giorgio (Fermo) e la sua musica suona in modo molto internazionale, con una produzione davvero bella e testi rigorosamente in inglese: non a caso l'album è pubblicato dall'etichetta britannica All Will Be Well Records. Chissà quanto potrebbero stupirci brani in italiano con questa stessa dimensione sonora.

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La recensione TOXIN di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-05-19 11:57:36

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