nine eight central MGP 2021 - Cantautoriale, Folk, Alternativo

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Dieci brani di pop rock scheletrico per piano e voce, minimalista e crudo, in linea con i tempi che siamo costretti a vivere.

Nella carriera di una band ci sono dei momenti in cui tutto sembra che stia per saltare per aria. Questo è ancora più facile che accada quando parliamo di progetti musicali indipendenti o artisti esordienti. Nel caso dei nine eight central una pandemia stava per mandare a monte i pezzi di un disco intero, Season #2, il terzo lavoro in studio per una band che manda avanti il proprio progetto musicale da quasi un decennio. Poi è arrivata l'intuizione decisiva: proporre i dieci brani che avrebbero dovuto comporre il disco in una veste più intima, per piano e voce. Intuizione che ha portato alla nascita di questo MGP, disco con atmosfere crude, minimaliste, una vera e propria esigenza di sopravvivenza.

Ne è venuto fuori un lavoro in linea con i tempi, oscuro e malinconico, profondamente triste e vero, ma con una maturità artistica che difficilmente sarebbe emersa attraverso l'impostazione classica della band. Tra gli episodi migliori troviamo Belong, la frammentaria Alone, l'emotiva I Don't wanna know your name, ma l'asticella si alza notevolmente sulle note fredde e cupe di Kite And Guns

Gli accenti new wave e le derive dream pop di In The Woods (2017) lasciano spazio ad un pop rock scheletrico dall'anima profonda, una specie di punk romantico in versione acustica che prende per mano gli anni novanta e li centrifuga in una malinconia oscura degna del Nick Cave degli ultimi tempi.

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La recensione MGP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-16 08:54:09

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