El Xicano La Montagna Rossa 2021 - Lo-Fi, Psichedelia, Pop

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Una gradita sorpresa di indie pop, costellata di rimandi dreamy e psichedelici.

L’estate si sta, alla fine, manifestando in tutta la sua feroce calura. Ci vorrebbe proprio qualcosa per rinfrescarsi. Che ne dite di una gita in montagna? Complici le restrizioni dovute al Covid, che fino a poco tempo ci tenevano rinchiusi e separati ciascuno nella propria regione, ho assistito ad un incredibile spopolare delle passeggiate in montagna tra i miei conoscenti: persone che fino al giorno prima avrebbero salito le scale con un certo fastidio mi raccontavano delle loro lunghissime camminate sulle pendici dei monti alpini. Chi siamo noi, dunque, per rifiutare di immergerci nella tranquillità e frescura che l’alta quota garantisce? Ho già anche pensato al luogo: si tratta de La montagna rossa, ci accompagna El Xicano che conosce la strada.

Partiamo da un Un bosco innevato nel mio sogno, e l’atmosfera è proprio quella che immagineresti: pop dalle venature dreamy, spazioso e ottimista, l’ideale per darsi la carica ad inizio camminata. Durante il viaggio abbiamo la possibilità di respirare un po’ di sana Aria di montagna: leggera e inebriante, con giusto due tocchi di psichedelia, arriva al cervello attraverso i polmoni e da lì non se ne va, rimanendo appiccicata quel tanto che basta per riuscire a cantarla dal secondo ascolto. Non passa molto tempo, e riusciamo a mettere piede sulla cima de La montagna rossa: l’umore è diventato più umbratile e irrequieto, con quell’ambivalenza che contraddistingue ogni arrivo al traguardo, diviso tra la soddisfazione dell’obiettivo raggiunto e la silenziosa inquietudine dell’”e adesso?”. Non rimane che tornare verso casa, alla Città che non ricordavo; fantastichiamo con la testa appoggiata al finestrino, la mente viaggia tra sogni e fantasie improbabili e confuse, mentre la malinconia della giornata che finisce sale lenta e implacabile come una marea.

Mentre entro in casa non so se mi sono immaginato tutto, o se c’è qualcosa di reale. Di una cosa sono però sicuro: La montagna rossa, col suo pop sospeso tra atmosfere da sogno e psichedelia accennata -immaginate i Tame Impala senza le roboanti sboronate retromaniache-, è un disco bello.

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La recensione La Montagna Rossa di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-30 02:00:42

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