Parti Intime Nadir 2021 - Cantautoriale, Pop

Nadir precedente precedente

Parti Intime è un progetto che nasce tra le pareti della casa di due studenti fuori sede, generato dalla pura voglia di raccontarsi, tra l’imperfezione e la semplicità della spontaneità.

Nadir è casa, è intimità, è amicizia, è storie raccolte a cui è stata data una nuova vita, è trovarsi a convivere e a condividere una comune passione, la musica: tutto questo è contenuto nell’album di Parti Intime, il progetto di Riccardo Cambertoni e Jacopo Colangelo, studenti fuori sede che hanno deciso di raccogliere la loro esperienza in un disco auto prodotto chiamato come la loro abitazione condivisa, la loro realtà e, in gran parte, anche fonte di ispirazione.

Quella che sin da subito ci avvolge è infatti un’atmosfera casalinga, un mondo di esperienze personali e non che i due hanno deciso di non lasciare in un cassetto - dimenticatoio, aprendolo e mettendo mano a diversi racconti, trasformati nelle otto canzoni che compongono la tracklist. Una delle caratteristiche più interessanti è l’inserimento di parti parlate, quasi recitate, come in Intro, che introduce ciò che troveremo nel corso dell'ascolto, o Meno, andando a sospendere il cantato per alcuni secondi e creando un interessante connubio con la musica; un particolare non banale e piacevole all’interno di un contesto generale dove anche le voci non sono sempre pulite, risultato di una grande voglia di dare sfogo alla narrazione delle proprie esperienze senza ricercare la perfezione formale. La scrittura dei brani è ancora abbastanza grezza, non ancora del tutto matura e curata nei dettagli, elemento che purtroppo emerge in modo evidente nell’ascolto, ma sul quale si può lavorare cercando di raggiungere una forma più elaborata ed in armonia con la parte musicale. Tracce che riescono a catturare l’attenzione per il loro testo sono DeLorean, che risulta molto convincente tra citazioni di Ritorno al Futuro e una velata malinconia, e Fuori Luogo, con la sua autoironia.

Ad accompagnare il cantato troviamo in tutti i brani delle fedelissime chitarre, suonate da Riccardo Schiavoni e Davide Massari, nella maggior parte dei casi acustiche; il sound è molto semplice, essenziale, non va ad avventurarsi in particolari sperimentazioni o assoli, ancorato ad un pop cantautoriale abbastanza spoglio. 

Gradevole sorpresa è Contatto, canzone che incontriamo intorno alla metà del disco, dove all’improvviso svaniscono le voci maschili predominanti negli altri brani, sostituite dal cantato di Lorenza Ramaccini in un pezzo dalla struttura più complessa rispetto agli altri presenti nel disco e coinvolgente grazie al crescendo che si sviluppa al suo interno, controcorrente rispetto alla sobrietà generale del resto degli arrangiamenti.

---
La recensione Nadir di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-09-07 14:53:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia