La Nevicata Dell'85 Frontiere / Confini 2021 - Stoner, Hardcore, Post-Rock

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Chitarre acide e incombenti per riflettere sui concetti di "frontiera" e "confine".

A otto anni di distanza dalla sua ultima uscita, La Nevicata dell’85 ritorna sulle scene con il suo terzo lavoro, dal titolo Frontiere/Confini. Abbandonate le sonorità post-rock dei primi due dischi, il duo bergamasco ha preso la strada di un rock molto più materico e corrosivo, debitore in eguale misura alle inquietanti allucinazioni dello stoner e alle imprevedibili distorsioni del noise.

L’apertura di Sette messaggeri, ispirata all’omonimo racconto di Dino Buzzati, riesce a riproporre fedelmente, in chiave stoner, lo straniamento esistenziale vissuto dal protagonista, affidando ad ipnotici riff di chitarra il compito di trascinare l’ascoltatore sempre più nelle profondità dell’assurdo. Maglio invece recupera, fin dal titolo, sonorità e influenze industrial, grazie ad una lenta ritmica implacabile, un incedere di chitarra e batteria che ad ogni colpo riversa fiotti di scintille nelle orecchie. La strumentale Solco e Rialto risuonano degli echi del post-rock degli esordi, per quanto ormai ridotto ad un sussurro rispetto all’esplosione sonica delle distorsioni – soprattutto per quanto riguarda la prima delle due tracce. Chiudono il disco Mediterraneo, ode a quel mare che da ha sempre rappresentato per noi frontiera e confine, e Feroce, tre minuti di furia sospesa tra hardcore e noise.

Se dal punto di vista strettamente musicale non risultano particolari inciampi, le cose sono un po’ diverse per quanto riguarda l’aspetto lirico. Il problema non riguarda però i testi – i quali, soprattutto in alcuni passaggi, risultano piuttosto ispirati – quanto piuttosto la loro esposizione nei vari brani. La scelta di declamare le lyrics – quasi di leggerle – invece che di cantarle porta ad un risultato piuttosto monocorde e freddo, che cozza con la furia degli strumenti, e non riesce a render loro giustizia, mortificandone un po’ l’espressività.

Al netto del cantato poco convincente, questo cambio di rotta da parte della Nevicata dell’85 porta con sé la promessa di proporre altra musica pesante di buona qualità. La speranza è che la mantengano, riuscendo a migliorare dove necessario.

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La recensione Frontiere / Confini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-11-23 22:22:32

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