Mardi Gras Drops Made 2006 - Rock, Folk, Acustico

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Sei brani ben suonati e, soprattutto, molto ben cantati. In questo loro primo lavoro ufficiale, i Mardi Gras scelgono di proporre piccole canzoni, semplici ma efficaci; un pop acustico che vira a volte verso il country (“High Alive”) o verso atmosfere dai vaghi accenti blues. Il gruppo suona in modo compatto, con un buon equilibrio tra gli strumenti e, a questo proposito, una nota di merito va assegnata alla scelta del contrabbasso, talvolta in grado di apportare da solo un valore aggiunto ai brani (“Untitled”).

Six Olivares è il fulcro del lavoro, grazie ad una voce che si adatta ottimamente alle sonorità del gruppo e che a tratti ricorda quella di Alanis Morissette. Uno di questi passaggi è “Home Again”, brano che, insieme a “Conversation”, dimostra di avere possibilità da airplay radiofonico.

Dietro queste potenzialità, però, risiede anche uno dei difetti imputabili al disco: se, presi singolarmente, i pezzi riescono ad essere compiuti e incisivi, un ascolto globale li rende troppo piatti e simili, andando ad evidenziare la presenza di arrangiamenti che sulla lunga durata tendono ad essere poco caratterizzanti. A fronte di pezzi senza dubbio validi, dunque, l’ideale sarebbe cercare soluzioni alternative che riescano, qua e là, a smuovere le acque. Su questa strada, come esempio da non seguire, si può prendere la seconda versione di “Conversation”, in cui il gruppo perde del tutto la propria forza acustica in favore di un suono eccessivamente mainstream-pop.

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La recensione Drops Made di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-03-06 00:00:00

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