Gué Fastlife 4 2021 - Rap

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Il nuovo capitolo della saga Fastlife conferma la solidità dello storytelling di una delle voci più importanti del rap italiano

C'è chi può e chi non può, e in questa dicotomia è raro che Guè Pequeno non si collochi tra i primi. Guè può tirare fuori un singolo come Vita veloce freestyle a pochi mesi dall'uscita del suo ultimo album, Mr. Fini, e scatenare subito l'hype grazie all'occhiolino nemmeno troppo accennato alla sua saga di mixtape. Guè può annunciare l'uscita del suo nuovo capitolo pochi mesi dopo, ed a meno di un anno da Mr. Fini tirare fuori un prodotto che, in quanto a qualità, a featuring ed ad attitudine, ha molta più solidità di parecchie uscite battezzate come album. Guè può permettersi barre come "Nella city sono Dio, passami l'ambrosia" e non risultare fake, può infarcire i suoi testi di lusso e violenza e sesso fino all'eccesso: coerentissimo nel suo storytelling, Mimmo Flow propone il suo solito viaggio senza annoiare un attimo, quasi facendo passare in secondo piano, alle orecchie dell'ascoltatore, gli incastri e le metriche e le preziosità delle strumentali. Il suo racconto è incentrato su di sé, è denso e coerente, sempre in bilico tra egotrip ed altro egotrip: come molti fanno, ma senza successo. Invece, Guè può.

Hostato da DJ Harsh e con produzioni di ospiti di massima caratura come The Night Skinny o North Of Loreto (moniker dietro a cui si cela il nostro caro Bassi Maestro), il rap di Guè Pequeno suona old school senza suonare vecchio, sostenuto da produzioni che nascondono campionamenti preziosi intervallati da brevi skit che, pur senza nome, raccontano in brevi sguardi parte dell'immaginario che ruota attorno alla sua narrazione. Tornando a quel che può, Cosimo Fini può anche permettersi un parterre di prim'ordine ad alternarsi al suo microfono: Noyz Narcos, Lazza, Salmo, Gemitaiz, Luchè ed altri ospiti, in piena attitudine mixtape, fino ad un brano come Smith & Wesson freestyle in cui divide il piatto di Milano con Marracash, con un affiatamento che non ha perso nulla dal periodo Santeria.

La novità è che non c'è novità, in questo caso, ma neanche affaticamento: il quarto capitolo di Fastlife non aggiunge altro se non la capacità innata di Guè Pequeno di non mollare mai il fiato, e di continuare il proprio racconto imperterrito, con lo stile che, già capace più volte di reinventarsi, ha ora identità autonoma e propria.

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La recensione Fastlife 4 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-06-17 17:16:00

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