Un disco che rivela in forma poetica i sentimenti più fragili e laceranti, dodici brani che attraversano il fiume del folk con una canoa di psichedelia e rock dai forti contorni onirici.
Pausa Siderale è il titolo del secondo album in studio di Alessandro Pacini, prodotto insieme a Paolo Messere e in uscita per l'etichetta Seahorse Recording.
L'artista di Trani confeziona un disco di dodici brani che attraversano il fiume del folk con una canoa di psichedelia e rock dai forti contorni onirici, come dimostra l'apertura affidata a "Il Confine". Non si scende quasi mai sotto i cinque minuti, con gli arrangiamenti che accompagnano testi fortemente emotivi, turbolenti, con un'impronta poetica che ricalca uno stile di scrittura molto vicino a quelle band alternative nostrane che hanno fatto scuola negli ultimi trent'anni. Tra gli episodi più riusciti possiamo considerare la melodiosa e malinconica "Respiri Piano" e il singolo dalle forti contaminazioni elettroniche "Profumo"; in perfetta alternanza troviamo le atmosfere blues dense di "Pioggia Acida" e quelle più intime e spoglie di "Fra le pareti del tuo universo", questo probabilmente il brano migliore del disco con influenze molto vicine al Moltheni più acustico.
Con un cantato che a tratti ricorda i mostri sacri degli anni Sessanta e Settanta, Alessandro Pacini rivela la sua anima più nobile e sofisticata in un disco fragilissimo e crudele, romantico e disintegrante. Pausa Siderale è una confessione autobiografica di sentimenti laceranti, snocciolati nella forma più poetica possibile e attraverso un quadro musicale di una bellezza e di una sensibilità straordinarie.
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La recensione Pausa siderale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2021-08-24 08:56:00
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