Noyz Narcos VIRUS 2022 - Rap

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Noyz torna come piace a noi: immagini crude, testi densi, attitudine hardcore, ma anche tanto sentimento e malinconia. Come taglia lui le parole e il tempo, nessun altro sulla scena

Sono passati quattro anni da Enemy, un album che è già un culto, importante, sofferto, disco di platino, primo classificato tra i vinili italiani più venduti nel 2018 e terzo in assoluto, sul podio con Pink Floyd e Nirvana. In tutto questo tempo e dopo un tour in giro per l'Italia durato due anni, Noyz Narcos ha vissuto e superato un momento artisticamente critico e difficile, e come sempre accade quando ci si rialza e si ricomincia, si è più forti di prima, ancora più maturi, probabilmente migliori.

Lo dimostra Virus, il nuovo album di Noyz: un grande disco, registrato completamente in studio, frutto di un lavoro enorme, destinato a diventare un altro punto fermo di una grandiosa carriera ventennale, ma anche una rampa di lancio. È il Noyz che conosciamo e che ci piace: immagini crude, anche fastidiose, sempre hardcore, testi densi, il romano stretto. Come taglia lui le parole e il tempo, nessun'altro sulla scena.

Sono la title track Virus e Uomo a terra quelle canzoni per cui dici: "Sì, Noyz è proprio tornato, più in forma che mai". Sempre un po' sopra le righe, fiero di tutto: come in Verano Zombie PT.3, con Metal Carter e Gemello, nuovo e riuscito capitolo della saga, altro culto per tutta una serie di motivi, non ultimo il video girato appunto nel Cimitero del Verano. 

Certe cose, per fortuna, non cambiano e nel nome e nella copertina del disco c'è tutto l'istinto geniale e artistico di Noyz, che il suo disco lo chiama Virus, con una grafica che ricorda le insegne delle farmacie, i marchi sulle scatole di medicine, fissando nel panorama rap anche questo momento storico e il disagio che comporta, con uno stile musicale e anche grafico che è solo suo e ormai è inconfondibile.

In Virus c'è molto sentimento, quasi inaspettato, e un rapper che si approccia diversamente alla sua musica e ai suoi testi, tocca nuove corde e disegna nuove immagini. Gli riesce benissimo in brani come Blister con Franco 126, o in Spine insieme a Coez, complici le basi, potentemente malinconiche. E per restare sulla malinconia, in Cry Later, con Sfera Ebbasta e Luché, cita anche Joe Cassano: "Dio lodato per 'sta chance che mi ha dato al tempo". Come fai a non amarlo? Lui si apre e tu ti lasci trasportare sui suoni di Night Skinny, autore della maggior parte dei beat e suo storico collaboratore da quando è venuto a vivere e lavorare a Milano. 

A questo disco hanno collaborato altri grandi produttori come Sine, Mace, Greg Willen e Drillionaire e altri grandi rapper, professionisti e amici importanti per la carriera e il percorso di Emanuele Frasca, Noyz Narcos: Gast, Gué, Rasty Kilo e Click Head, Ketama126, Speranza, Capo Plaza, Geolier. Soltanto hit e manco un filler, da Roma a Napoli a Milano a New York, sono tutti fieri di lavorare con lui.

Dope Boys, oltre che traccia dei titoli di coda del documentario sulla sua carriera, potrebbe essere la sintesi musicale di Noyz in questo momento, la sua penna ha incontrato qualcosa di nuovo e continua a colpire benissimo e nel profondo. La perla di questo album è senz'altro la presenza di due giganti del rap americano di New York, Raekwon del Wu-Tang Clan e Cam'Ron del Dipset, mito e fonte d'ispirazione per l'artista; la loro intro all'album è una dichiarazione di stima, rispetto e affetto che vale tutto e dice tutto.

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La recensione VIRUS di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-01-14 08:40:00

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