Amalfitano Il disco di Palermo 2022 - Cantautoriale

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Un disco da spiaggia, da cantare in un falò, in mezzo a grandi classici da cui ha imparato la lezione.

Come si può sentire l'aria di mare in un disco? Il disco di Amalfitano riesce a far sentire le onde sul bagnasciuga. Eppure è tutt'altro che un disco di tormentoni, ma è un album incredibilmente estivo e cantabile.

Saranno gli arrangiamenti pieni di chitarre, a metà tra acustico ed elettronica, i giri di accordi da falò impreziositi da assoli caldi e linee melodiche estremamente cantabili e memorabili – nel senso mnemonico del termine, 'ché dire "che ti restano in testa" fa molto tormentone e molto poco canzone vera – che sembrano melodie apocrife di Rino Gaetano, più volte citato nel disco, forse in maniera inconsapevole, chissà.

C'è il profumo della città di Palermo sullo sfondo, e la grande tradizione del cantautorato italiano come ispirazione, quelle canzoni cantate e ricantate nei piano bar – a cui Amalfitano dedica Ti amo piano bar in apertura disco, quasi un manifesto – fino a diventare il sussidiario su cui basare la scrittura: classica ma filtrata attraverso tutto ciò che è stato dopo, il pop urbano, il lo-fi, l'it.pop contemporaneo con le sue citazioni cinematografiche e le canzoni d'amore sdolcinatamente irresistibili e irresistibilmente sdolcinate.

Il disco di Palermo è la prova di un cantautore che ha imparato le lezioni del passato, e le sviluppa senza scimmiottarle grazie una personalità evidente. Come quando, sulla spiaggia, dopo aver cantato Gianna e mille altri successi da Mille Note, un ragazzo con la chitarra inizia a suonare una sua canzone e riesce a non sfigurare al cospetto delle altre.

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La recensione Il disco di Palermo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-05-22 23:29:00

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