PZD Rottami 2022 - Pop

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Il mixtape dell'etichetta milanese dà vita a un pop incandescente e malinconico, dove l'incrocio di prospettive diverse e condivise formano un affascinante gioco di contaminazione

C'è sempre quel discorso che torna fuori sul totale maggiore della somma delle sue parti, quando tante individualità forti si trovano insieme per dare forma a un progetto davvero condiviso e collettivo. Questa percezione con l'etichetta discografica Pezzi Dischi si era manifestata già lo scorso febbraio, quando siamo entrati per la prima volta in contatto con loro, nel momento in cui questo mixtape stava prendendo forma. Ancora non lo sapevamo davvero, ma era lì che si stava creando qualcosa di notevole, in quel ritiro musicale sull'Argentario. Era lì che Rottami, il disco che ora ci troviamo finalmente ad ascoltare, stava nascendo.

Elex, Baltimora, Atarde, N!C, YuzU, Canzoni Per, Millet, Sibilo. Artisti per la prima volta tutti insieme a scrivere, cantare, produrre, realizzare un album che per funzionare richiede prima di tutto una forte sinergia, perché la sfilza insensata dei dischi dai feat. infiniti può andar bene per le playlist di Spotify, ma è un marchingegno diabolico e dispersivo. E invece il mixtape Rottami vive delle permutazioni tra i vari membri dell'etichetta, dei continui scambi di ruoli tra i protagonisti, come un Decamerone musicale in formato ridotto (da 100 novelle a 10 tracce). O forse è più un Frankenstein, con parti diverse combinate tra loro per dar vita a un'entità tutta da scoprire.

Dal flow di M'imito al soul incendiato di Photoshop, dai sospiri di Cucinare ai graffi di In piedi, quello che scaturisce forte dai Rottami di Pezzi Dischi è un pop incandescente, argenteo, in cui le prospettive dei singoli si incrociano per formare angoli impossibili, lucidi sogni di futuro e totale apertura alla contaminazione in cui si sfalda l'individualismo della pop star e vince la condivisione più viscerale. Ed è questo gioco ambiguo di commistione tra voci narranti che riesce a trasformarsi in un messaggio generazionale, se non addirittura universale. Non emerge un singolo che trascini tutto il resto, lo sono tutti e nessuno allo stesso tempo.

E per quanto i brani di Rottami nascano spontaneamente in maniera eterogenea, per quanto il disordine delle tracce sia ben rappresentato dagli oggetti sparsi nella copertina del disco, c'è uno spleen condiviso onnipresente in tutta la tracklist, un senso di romantico disagio a volte evidente, altre più nascosto nella filigrana. In mezzo loro, in mezzo noi, a rincorrerci e ritrovarci nelle "rughe degli anni", nell'essere pieni di "rimpianti anche stasera", in un "cuore che non ha spazio", dove tutte le voci finiscono per suonare come la nostra.

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La recensione Rottami di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-17 00:00:00

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