Anna Soares Dionysus 2022 - Trip-Hop, Electro, Garage

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Parola d'ordine: sperimentare con la musica e con le parole. E pure con il corpo

Sperimentare con la musica e sperimentare con le parole. Tra questi due gradienti si muove Dionysus, il nuovo disco di Anna Soares. Un lavoro molto interessante e sicuramente raro nel panorama italiano: già perché non è cosa da tutti i giorni ascoltare un disco le cui "sonorità dark si miscelano con testi che evocano la sacralità dell’universo sessuale". Eppure Anna Soares non è certamente un'artista che voglia di percorrere un terreno già battuto. Una canzone come "Ritual", traccia che chiude questo disco, ad esempio, al netto del fortissimo gradiente di sperimentalismo che contiene, è uno di quei pezzi talmente originali e personali che potrebbero essere interpretati solo e soltanto dalla stessa artista. Questo è un pregio, una dichiarazione di indipendenza, musicale e artistica, che Anna Soares rivendica praticamente a ogni piè sospinto qui e che si tramuta in pezzi come "Ahegao", dove la metafora sessuale diventa esplicita sin dal titolo. 

"L’elemento sperimentale, sempre presente nell’elettronica di matrice future garage, va ad incontrarsi con un cantautorato che non dimentica di strizzare l’occhio a melodie e vocalità pop. I nove brani di “Dionysus” vanno quindi a creare un percorso spirituale verso il basso, toccando i luoghi più oscuri dell’esplorazione di sé". 

Un album non per "benpensanti" ma per "pensanti", dove il corpo si fonda alla voce che si unisce alla musica. Un esperimento intimo e collettivo di grande possanza. 

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La recensione Dionysus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-28 08:05:52

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