Zita Ensemble Volume 1 2006 - Psichedelia, Progressive, Jazz

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Il post-rock americano miete ancora consensi dalle nostre parti. Ad esempio questi Zita Ensemble si rifanno a un’immaginario di fine anni ’90 fatto di brani strumentali, inflessioni jazz, atmosfere levigate, tempi poco convenzionali, che ha avuto nei Tortoise i massimi esponenti. Ma non solo. Un brano come “Concrete Waves” con i suoi passaggi rarefatti ricorda molto anche artisti quali Labradford o Loren Mazzacane Connors.

Purtroppo non è tutto oro quello che luccica e, fatte salve le influenze, il risultato a cui pervengono gli Zita Ensemble non colpisce fino in fondo. In parte sono le sonorità (ovvero registrazione e missaggio) ad essere troppo convenzionali, in parte la musica riflette molto spesso un jazz-rock di maniera che ha fatto decisamente il suo tempo. Anche una leziosità come le ghost track finali sarebbe superflua, se non fosse per il fatto che una di esse (“9 Ragas Dust.Dawn”) si rivela la cosa migliore del disco, una suite elettronica dalle inflessioni trip-hop ricca di campionamenti e rumori che scorre alla perfezione, a dispetto della sua durata. Quasi quasi varrebbe la pena di liberarsi del vecchio repertorio e ripartire da qui.

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La recensione Volume 1 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-02-08 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • utente0 17 anni fa Rispondi

    Per quanto non sia un estimatore del genere, credo quanto chi ha scritto l'articolo, trovo che il disco sia bello. poi vabbè, in alcuni pezzi mi annoio un pò, ci sono alcune forzature causate credo dalla troppa competenza e bravura del chitarrista che forse causano, quello che il tizio chiama "di maniera".
    Le sonorità.."ad essere troppo convenzionali"..concordo. ma chiediamo al gruppo in quanto tempo lo hanno registrato e quanto hanno speso. Non tutti i ragazzi possono permettersi di rimanere settimane intere in uno studio e strapagare un fucking fonico che lavora giorno e notte sui pezzi! io ho lo stesso problema con i miei gruppi..e quindi dico: grandi Zita: bel lavoro.

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    Io questo disco l'ho ascoltato,e devo dire che Osini si è dimostrato come sempre ,un gran modaiolo;ma cosa vuol dire "un jazzrock di maniera che ha fatto decisamente il suo tempo" ? ci sono dischi stra osannati da rockit ,usciti da pochi giorni che il loro tempo in quanto a genere, e recupero di certe sonorita', l'hanno decisamente gia' fatto,e hanno strarotto le balle,ma vengono comunque considerati in maniera migliore ,probabilmente a causa di certe simpatie di chi scrive....

  • karuso 17 anni fa Rispondi

    condivido pienamente :)

  • utente0 17 anni fa Rispondi

    bellissimo,un po' King Crimson primo periodo,un po' Karate e roba di chicago....secondo me spacca.fiumi di psichedelia,sicuramente poi deve piacere il genere. La recension dice "jazz-rock di maniera" ....degustibus.....